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Barella: Di Biagio scomoda i mostri sacri
L’ex centrocampista Luigi Di Biagio stravede per il sardo sin dai tempi dell’Under 15.
Luigi Di Biagio alla Gazzetta dello Sport ha parlato di Nicolò Barella in termini entusiastici. “Conoscevo Nicolò dall’Under 15, l’avevo allenato anche con l’Under 16, dunque non avevo dubbi: lo chiamavamo ‘il ragazzino vivace’, a volte anche troppo. Il carattere lo portava a essere disordinato, ma da quel disordine è nata la duttilità che oggi fa la differenza, perché lo fa giocare in tutti i ruoli: play, interno, sottopunta. Calciatore totale”.
Spagna-Italia Under 21 del 2017
“Sembrava che Ceballos dovesse diventare un fenomeno, invece lo è diventato Barella. Capiva al volo e faceva ciò che l’allenatore voleva da lui, con un entusiasmo contagioso: a volte da ‘filtrare’, ma lui era così, generoso, disponibile, altruista“.
La crescita
“Lui è nato davanti alla difesa, oggi torna lì con la maturità del giocatore che ha già giocato 3-400 partite di livello. Ma lì lo vedo bene a due, non da regista puro: come ha giocato con l’Albania. Perdere la posizione con Jorginho accanto è diverso che farlo da play basso e si può permettere di andare al posto di Frattesi, di Jorginho, addirittura di Di Lorenzo quando viene dentro il campo. Lui è cresciuto, il calcio è cambiato e la sua vecchia esuberanza è funzionalissima per come si gioca oggi“.
I paragoni
“Con una fisicità diversa, è un misto fra il primo De Bruyne, che era più centrocampista di adesso, e il primo Kroos, che era più incursore“.
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