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Dimarco: “Il 3-2 del Camp Nou una liberazione. Gli ottavi? Sarà una finale”
La qualificazione agli ottavi di Champions sembrava una missione impossibile. Ora l’Inter può centrarla.
“L’ultimo Inter-Barcellona che mi ricordo è quello del 2010, quando era a San Siro. Viverlo in campo è stata tutt’altra emozione”. Amazon Prime Video intervista Federico Dimarco, sicuro protagonista della sfida decisiva contro il Viktoria Plzen che può valere la qualificazione agli ottavi di finale con una giornata d’anticipo.
Sul sorteggio. “In realtà eravamo sull’aereo, stavamo andando a Roma per giocare con la Lazio. Ti dico la verità: la maggior parte era contenta, affrontare Barcellona e Bayern è sempre bello. Contro i tedeschi siamo arrivati in un momento non facile, quando parti con una sconfitta non è mai facile recuperare. Pian piano ci siamo ripresi, vincendo a Plzen, che non è per niente una trasferta semplice come avevamo già capito nella passata stagione contro lo Sheriff. Poi abbiamo fatto una grande vittoria in casa col Barça, penso che sia stata una spinta a livello di squadra che ci ha portato anche a pareggiare al Camp Nou”.
Sulla concentrazione pre-gara. “Il Barcellona è arrivato in un periodo in cui non andavano bene certe cose, incontrarlo non era per niente scontato. In quel momento lì pensavo solo a far bene e a dare il massimo per la squadra e per i tifosi”.
Il 3-2 al Camp Nou. “Segnare così, al Camp Nou, non capita spesso nella vita. E’ stata come una liberazione, poi hanno fatto il 3-3 ma con 94mila persone che spingono non è mai facile uscire con una vittoria. L’errore di Asllani? Non bisogna mai puntare il dito contro nessuno, tutti sbagliano. L’importante è ripartire più forte per dare una mano alla squadra”.
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