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Iuliano-Ronaldo: il quotidiano riapre la questione con una frase discutibile
Non è vigilia di derby d’Italia se non si parla del rigore non assegnato nel 1998 a Torino.
L’attesa che cresce nelle città e tra i cuori dei tifosi annuncia l’arrivo di uno degli incontri più carichi di storia e di sfide del calcio italiano: Inter-Juventus.
Questa partita, infatti, non è soltanto uno scontro sportivo, ma un evento in cui passione, storia e anche controversie si intrecciano in un mix che fa battere il cuore più forte. La rivalità tra queste due squadre è andata ben oltre il semplice confronto calcistico, segnando una pagina importante nel panorama sportivo nazionale.
Una rivalità senza tempo
Da sempre, l’incontro tra nerazzurri e bianconeri rappresenta una delle sfide più attese dell’intero campionato di Serie A, denominato storicamente “Il Derby d’Italia“. La rivalità tra le due squadre va ben oltre i 90 minuti di gioco, essendo alimentata da episodi che hanno scritto la storia del calcio italiano. Tra questi, il famigerato episodio del rigore non concesso all’Inter per il fallo di Iuliano su Ronaldo, avvenuto oltre due decenni fa, resta uno dei momenti più dibattuti e controversi, simbolo delle tensioni tra i club e delle polemiche arbitrali.
Scandali e veleni
La competizione tra Inter e Juventus ha acquisito nel tempo connotazioni che trascendono l’ambito sportivo, toccando sfere di giustizia e di polemiche arbitrali. Dopo il famoso scandalo di Calciopoli, che ha visto il club piemontese al centro di accuse di manipolazione di partite e successivamente la revoca di un paio di Scudetti di cui uno assegnato proprio ai nerazzurri, la rivalità ha assunto toni ancora più accesi. I rancori si sono intensificati, trasformando ogni incontro non solo in una sfida per i 3 punti ma in una vera e propria battaglia per l’onore e la rivendicazione di giustizia sportiva.
Il riesame del contatto del 1998
Il Corriere dello Sport riapre la questione relativa al fallo Iuliano-Ronaldo non fischiato ormai 26 anni fa: il quotidiano sostiene che nemmeno il V. A. R. avrebbe potuto cambiare la decisione del direttore di gara in quanto questo era posizionato ottimamente.
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