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Inter, Zazzaroni: “Pochi manager capaci, non a caso Marotta è Presidente”
Ivan Zazzaroni ha espresso parole di stime per il lavoro prodotto da Marotta da quando è all’Inter, diventandone anche Presidente.
In un editoriale recente pubblicato sul Corriere dello Sport, si è aperto un interessante dibattito sulla qualità attuale dei dirigenti nel mondo del calcio italiano. Il giornalista Ivan Zazzaroni ha espresso un punto di vista critico sul panorama manageriale del nostro calcio nazionale, presentando però una nota eccezione che si contrappone a tale tendenza: Giuseppe Marotta, attuale presidente dell’Inter.
Declino dei dirigenti nel calcio italiano
Zazzaroni ha messo in luce come, a suo avviso, il livello dei dirigenti nel calcio italiano abbia subito un netto calo rispetto al passato. L’epoca dei leader sportivi capaci e lungimiranti sembra essere tramontata, lasciando dietro di sé un vuoto di leadership e di competenze gestionali. La mancanza di visione unitaria e l’incapacità di agire in maniera coordinata sono state individuate come alcune delle principali lacune attuali.
Giuseppe Marotta: un’eccezione luminosa
Nel panorama descritto, spicca la figura di Giuseppe Marotta, riconosciuto da Zazzaroni come l’ultimo baluardo di quella che un tempo era la norma: dirigenti di alto calibro con una solida esperienza alle spalle. Grazie alle sue qualità, Marotta è stato recentemente nominato presidente dell’Inter, e secondo l’autore dell’editoriale possiede tutte le credenziali per assumere addirittura il ruolo simbolico di “Papa laico del pallone”.
La critica ai proprietari e la conferma dai successi
Un altro punto critico sollevato riguarda la tendenza, sempre più diffusa, dei proprietari dei club di assumere un ruolo attivo nella gestione, spesso a scapito di figure professionali dedicate come i direttori sportivi. Questa dinamica ha portato a un utilizzo eccessivo degli intermediari, a discapito della competenza pura. Tuttavia, Zazzaroni concede che, nonostante questa critica strutturale, il calcio italiano ha dimostrato di mantenere un certo livello di eccellenza, come dimostrano le recenti finali raggiunte dai club italiani nelle competizioni europee – un successo che, tuttavia, non sembra coinvolgere l’Inter di Marotta nei tornei di secondo e terzo livello.
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