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Capello: “L’assenza di Acerbi pesa sull’Italia, Frattesi è il giocatore che tutti vorrebbero avere”
L’ex allenatore Fabio Capello ha analizzato la marcia di avvicinamento della nazionale italiana ad Euro 2024.
Fabio Capello sulla Gazzetta dello Sport ha parlato di Italia-Bosnia di ieri e di quello che i giocatori dell’Inter possono dare all’Italia. “L’1-0 della Nazionale alla Bosnia ci mette in viaggio per la Germania con un paio di certezze in valigia: difenderemo il titolo conquistato nel 2021 con un Donnarumma formato Wembley e con un Frattesi in più nel motore, sempre pronto a colpire, da titolare o da subentrato non fa differenza. Il resto, però, lascia spazio a qualche riflessione. Perché è vero che vincere aiuta a vincere, ma a meno di una settimana dal nostro debutto all’Europeo ho l’impressione che questa Italia sia ancora un cantiere aperto”.
La ricetta
“Servirà un’Italia decisamente più coraggiosa di quella vista ieri sera: al Castellani abbondavano i passaggi laterali mentre la ricerca della verticalità era merce rara. Pochi cambi di campo (qualcosa si è visto con l’entrata in campo di Dimarco). Soprattutto, poche invenzioni, dribbling, uno contro uno: ad eccezione di Chiesa, gli azzurri sembrano fin troppo timidi nel prendere l’iniziativa e puntare l’avversario. E con un atteggiamento tanto prudente si rischia di non andare lontano. Da sabato servirà voglia di osare e di colpire: abbiamo le qualità e il c.t. giusto per riuscirci, aspettiamo fiduciosi”.
L’assenza che pesa
“La base sulla quale costruire non manca, perché Donnarumma ha fatto vedere di essere sul pezzo già adesso: Gigio è stato una colonna dell’Italia campione d’Europa nel 2021 e può esserlo anche in Germania. Davanti a lui c’è una difesa che va ancora registrata: l’infortunio di Acerbi è una perdita importante, a Spalletti manca un leader in grado di guidare il reparto come avrebbe potuto fare l’interista”.
Le armi in più
“Frattesi è il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero: è dinamico, ha capacità di inserimento e vede la porta. È soprattutto a centrocampo che questa Italia deve crescere: il ritorno di Barella può cambiare volto alla squadra e farle ritrovare la verticalità mancata ieri”.
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