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Bomba Lautaro Martinez: tirato in ballo Marotta

Dopo la dolorosa eliminazione contro il Fluminense nel Mondiale per Club, il capitano Lautaro Martínez ha lanciato un affondo senza precedenti. Il toro “ha caricato”, denunciando un atteggiamento ritenuto poco professionale da parte di alcuni compagni. Pur non facendo mai riferimenti specifici, il messaggio ha lasciato intendere che non tutti si stessero impegnando al massimo. Una presa di posizione che ha colpito nel vivo l’ambiente interista, costringendo tutti a riflettere sulla coesione interna.
Il silenzio iniziale è stato rotto da Hakan Calhanoglu, che via social ha puntualizzato il suo punto di vista, sottolineando l’impegno profuso sin dagli infortuni. Ma è stato in realtà Giuseppe Marotta, intervenendo in tv, a spiazzare tutti e ad aprire la crepa: ha additato proprio Calhanoglu come destinatario implicito delle dure frecciate di Lautaro. Un’interpretazione che nessuno si aspettava e che ha scatenato il caos nello spogliatoio: da un lato i protagonisti negano che le critiche fossero dirette; dall’altro, il presidente ha di fatto identificato un unico “colpevole”. Ne è scaturita un’atmosfera tesa, con lo spogliatoio spaccato tra chi ha appoggiato il capitano e chi si è sentito ingiustamente etichettato.
Ziliani attacca Marotta: “Ma come si permette“
A prendere la parola è stato il giornalista Paolo Ziliani, che ha definito “problematico” l’intervento del presidente nerazzurro. La domanda che è sorta subito spontanea, sentite le parole del presidente – ha dichiarato il giornalista – è stata: ma come si permette Marotta di far dire a Lautaro una cosa che Lautaro non ha mai detto, di individuare un bersaglio che Lautaro non ha mai individuato?. Ziliani ha insistito sul fatto che Lautaro aveva denunciato un malessere di natura collettiva, non individuale: “Se davvero il problema fosse stato solo Calhanoglu, Lautaro non sarebbe mai andato in tv a piagnucolare: gli sarebbe bastato affrontare il compagno a tu per tu nello spogliatoio”.
Secondo il giornalista, l’episodio riflette una sottovalutazione da parte della società rispetto ai reali dissapori: “Il capitano non ha urlato, ma richiamato l’attenzione su un malessere diffuso. Marotta ha scelto di personalizzare il messaggio, ma così facendo ha ignorato la radice del disagio”. L’esito? Un clima convulso, in cui il confine tra rimprovero collettivo e gogna mediatica è diventato sempre più labile. Ziliani ha concluso con un avvertimento all’Inter: “L’Inter sta pagando routine, col clima che si è surriscaldato. Occorre ritrovare spirito di squadra, e non certo confezionare nemici a seconda del momento o del microfono che parla”. Una frecciata finale che fa riflettere: se Marotta ha sbagliato bersaglio, la frattura non riguarda solo un capitano o un singolo giocatore, ma un disallineamento tra squadra e vertici dirigenziali.
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