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Capello svela un dettaglio su Inter-PSG: se fosse davvero questo a decidere la finale?

Un’analisi dettagliata di Fabio Capello svela un possibile fattore decisivo per Inter-PSG: un dettaglio insospettabile potrebbe cambiare tutto.
Fabio Capello, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha tracciato un quadro preciso sull’Inter, protagonista della finale di Monaco. Il giudizio è netto: la squadra di Inzaghi ha costruito il proprio cammino con convinzione, qualità tecnica e maturità tattica. Le sfide contro Bayern Monaco e Barcellona hanno lasciato segni positivi, sia dal punto di vista della consapevolezza che della pericolosità offensiva. L’approccio mentale ha sorpreso l’ex tecnico: attenzione, lucidità e la capacità di gestire le pressioni hanno fatto la differenza. Capello individua il centrocampo come baricentro decisivo per una finale equilibrata, rimarcando la buona prova dell’ultima semifinale, anche se a nostro avviso un elemento si è distinto in negativo. In una gara secca come quella del 31 maggio, non ci saranno margini d’errore: niente casa, niente ritorno. Solo talento e nervi saldi.
Panchina decisiva, esperienza da sfruttare
Secondo Capello, la differenza potrebbe arrivare dai dettagli, ma anche dalla panchina. Nelle sue parole si legge un elogio non solo per gli undici titolari, ma anche per chi entra a partita in corso. Il contributo dei subentrati, come Frattesi, ha rafforzato la struttura dell’Inter nel momento in cui le energie iniziano a scarseggiare. Il tecnico sottolinea che, in un periodo in cui il ritmo cala per tutti, chi ha ricambi affidabili può tenere alto il livello. Poi, naturalmente, i nomi che fanno paura: Lautaro e Thuram. Capello mette in luce anche il valore del duello tra allenatori: se Inzaghi ha saputo approfittare dei limiti di Flick in semifinale, ora l’avversario sarà Luis Enrique. Un tecnico considerato intelligente, capace di costruire un PSG su misura, con tanti giocatori di talento ma senza un punto di riferimento assoluto come accade al Barcellona con Lamine Yamal. Una squadra densa di qualità, senza un vero leader tecnico ma con molte frecce nel proprio arco.
Il dettaglio che può cambiare tutto
Nel finale dell’intervista, Capello si lascia andare a una riflessione più sottile, ma non meno importante: l’Inter, a dispetto dell’età media più alta, arriva con un carico importante di esperienza nelle gambe. Questo elemento, secondo lui, può diventare un vantaggio. I nerazzurri hanno mostrato grande spirito di sacrificio, atteggiamento umile e una disponibilità al lavoro che ha stupito anche i più scettici. Capello ammette di non sapere quanto l’effetto del tifo abbia influito nell’ultima partita, ma resta convinto che certe qualità, in una finale così aperta, possano fare la differenza. La partita si deciderà più nella testa che nelle gambe.
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