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Segnali inquietanti in casa Inter? Il messaggio di Serena agita l’ambiente

L’Inter batte il Verona ma qualcosa non convince: Serena nota un dettaglio che potrebbe creare problemi seri proprio nella sfida col Barcellona.
L’Inter contro il Verona ha portato a casa tre punti preziosi, pur senza brillare. Inzaghi ha deciso di affidarsi a una formazione completamente rinnovata rispetto agli undici titolari abituali. Una scelta coraggiosa, dettata dalla necessità di preservare energie preziose in vista della sfida europea contro il Barcellona. Il piano ha funzionato sul piano del risultato, meno su quello dello spettacolo. La partita ha offerto pochi spunti offensivi, ma una certa solidità collettiva ha permesso ai nerazzurri di evitare sorprese sgradite. Una prestazione di gestione, utile per restare agganciati alla vetta della classifica.
Il pubblico fischia le seconde linee
Aldo Serena, negli studi di Sky Sport, ha analizzato lucidamente ciò che si è visto a San Siro. Secondo l’ex attaccante, l’aspetto più delicato non riguarda tanto il gioco, quanto la testa di chi entra in campo da “alternativa”. Il confronto costante con i titolari produce aspettative irrealistiche. Gli occhi dei tifosi cercano in Correa, Taremi o Arnautovic lo stesso impatto di Lautaro o Thuram. Quando questo non accade, partono i fischi. E quei fischi bruciano. Creano frustrazione, alimentano il malcontento e bloccano sul nascere la possibilità di una reazione positiva. Il risultato è un cortocircuito che si autoalimenta: più cresce la pressione, meno i giocatori riescono a esprimersi.
Il messaggio finale su Barcellona e fiducia
Nel cuore del suo intervento, Serena ha toccato un punto chiave: la fiducia. Per un attaccante, scendere in campo con la mente appesantita da critiche e paragoni rende impossibile tentare la giocata difficile. “Chi gioca davanti deve avere la mente libera per tentare un dribbling, un tiro al volo o una giocata difficile. E quest’anno forse le riserve non sono mai riuscite davvero ad acquisire questa tranquillità mentale”, ha spiegato. Arriva poi il per nulla casuale riferimento alla partita contro il Barcellona: per superare un ostacolo di quel livello, nessuno potrà permettersi di giocare col freno a mano. Chi verrà chiamato in causa dovrà liberarsi di ogni pressione e tornare a sentirsi decisivo. L’Inter, per andare avanti in Europa, avrà bisogno anche di chi finora è rimasto nell’ombra. E il tempo per reagire è scaduto.

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