Notizie
Tre sconfitte, ma la sentenza era già arrivata prima: Capuano rivela il destino dell’Inter

Una stagione meravigliosa all’inizio ed a metà percorso rischia seriamente di trasformarsi in incubo per i nerazzurri.
Dopo tre sconfitte che hanno spento molte illusioni, il giudizio di Giovanni Capuano sull’Inter è arrivato netto dagli studi di Sportitalia. L’analisi si concentra su un momento preciso: il secondo tempo a Parma. Per Capuano, lì si sarebbe consumato il vero strappo nella corsa scudetto. Secondo lui, da quel momento in poi il destino del campionato sarebbe stato scritto in maniera irreversibile. Da una parte, una squadra dominante che gioca una volta a settimana. Dall’altra, una che ha scelto la via più impervia, provando ad arrivare in fondo in ogni competizione. Nonostante gli sforzi, quel calendario di ferro – tra Bayern, Bologna, il derby e Roma – avrebbe finito per spezzare qualcosa. I tifosi nerazzurri toccano ferro pensando in primis alla gara di domani col Barcellona: Inzaghi potrebbe sconvolgere tutti.
L’elogio amaro di una stagione senza titoli
Capuano non si è limitato alla fotografia del momento, ha anche voluto andare oltre i risultati. Ha spiegato che aveva previsto da tempo una stagione senza trofei per l’Inter. Eppure, il suo è un parere per certi versi sorprendente: pur senza alzare coppe, ritiene quella dei nerazzurri una stagione da celebrare. Non si è lasciato trascinare dalla cultura del risultato. Anzi, ha invitato a considerare il contesto e le scelte. Il Napoli, per lui, è sempre stato il favorito. Nulla di sorprendente, quindi, se le cose stanno andando in una direzione precisa. Quanto alla Coppa Italia, una vittoria non avrebbe salvato Simone Inzaghi dalle critiche, perché il giudizio su di lui si sarebbe comunque basato su altro.
La stanchezza dell’Inter va oltre il fisico
Capuano ha offerto un’interpretazione meno legata ai numeri e più vicina allo stato emotivo della squadra. Ha detto chiaramente che per lui l’Inter è “scoppiata” e “svuotata”. Una condizione che, a suo dire, non riguarda solo la fatica. C’è un senso più profondo di esaurimento, quasi come se la squadra avesse perso di vista il senso della salita da affrontare. Ha parlato di una montagna troppo alta da scalare, di un obiettivo che forse era fuori portata sin dall’inizio. Nonostante ciò, ha difeso con forza Inzaghi, sottolineando la difficoltà di ripetersi dopo una grande impresa e lodando chi resta anche quando le cose non vanno come sperato. Un messaggio controcorrente, in un momento in cui tanti cercano un colpevole.

Riproduzione riservata © - NI
