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Inter: ecco in cosa Oaktree è diverso da Suning
La nuova proprietà del club nerazzurro ha un occhio più lungimirante in materia di calciomercato: lo si vede dalle età degli obiettivi.
A fine maggio Steven Zhang non riusciva a pagare il debito contratto con Oaktree e quest’ultimo fondo diventava il nuovo proprietario dell’Inter. Il cambiamento non è stato per nulla netto ma le differenze ci sono, come evidenzia il Corriere dello Sport.
Gli alti e bassi di Suning
Il periodo di Suning alla guida dell’Inter è stato caratterizzato da una notevole disponibilità finanziaria, utilizzata per attirare talenti emergenti ma, in alcuni casi, con esiti non all’altezza delle aspettative. Acquisti come quelli di Joao Mario e Gabigol sono diventati simboli di una strategia aggressiva sul mercato che, tuttavia, non ha sempre portato ai risultati sperati, gravando sulle finanze del club senza consegnare un ritorno sportivo adeguato. La proprietà cinese ha speso anche in un secondo momento comprando, tra gli altri, coloro che compongono l’attuale ossatura della squadra, ovvero Lautaro Martinez, Bastoni e Barella. In seguito al Covid il governo cinese ha vietato a Suning di immettere capitali nel mondo del calcio.
La visione ad ampio raggio di Oaktree
Il fondo californiano ha mostrato maggiore cautela negli acquisti, prestando particolare attenzione a parametri come l’età dei giocatori. Questa attitudine spiega la riluttanza a concludere trattative per calciatori come Mario Hermoso e Ricardo Rodriguez, che non si allineano ai criteri imposti dal fondo. Oaktree punta a creare valore nel lungo termine, privilegiando investimenti che possano assicurare una crescita sostenibile a fronte di un ritorno sportivo ed economico ponderato.
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