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Inter, Di Canio: “Lautaro e Calha non sono fuoriclasse. Altro che Xavi o Iniesta”
Paolo Di Canio ha espresso opinioni molti forti sull’Inter e in particolare contro Lauraro e Calhanoglu, a suo dire, bravi giocatori ma non fuoriclasse.
Nel panorama calcistico italiano, la compagine nerazzurra viene spesso posta sotto i riflettori, non solo per gli indiscutibili successi ma anche per le critiche riguardo alle individualità che compongono la squadra. Paolo Di Canio, ex calciatore e ora commentatore per eccellenza, ha recentemente condiviso, intervistato da Il Messaggero, la sua visione sugli aspetti che, a suo dire, caratterizzano la squadra e la selezione nazionale.
Qualità nella Seria A: Lautaro e Calhanoglu
Di Canio ha esordito i suoi commenti sottolineando l’assenza di veri fuoriclasse nella formazione nerazzurra e nella nazionale italiana. Ha menzionato Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu, descrivendoli come “ottimi giocatori” ma non al livello di fuoriclasse. Pur riconoscendo le capacità di Lautaro di eccellere in serie A, Di Canio evidenzia le sue difficoltà nelle competizioni più prestigiose come la Champions League e i Mondiali, dove l’attaccante perde il confronto con Alvarez del Manchester City. Per quanto riguarda Calhanoglu, Di Canio lo apprezza ma rifiuta paragoni con icone del calcio del calibro di Xavi o Iniesta.
Confronto Italia-Spagna e la Ricerca di Fantasia
L’analisi si è poi spostata sul confronto diretto tra Italia e Spagna, dove Di Canio ha rilevato una marcata differenza in termini di creatività e qualità. Ha evidenziato la superiorità spagnola grazie a giocatori come Pedri, capaci di unire fantasia e qualità nelle giocate, a differenza di quanto dimostrato dal lato italiano. In particolare, ha espresso perplessità sul rendimento di giocatori come Pellegrini e Frattesi nella gestione delle azioni offensive, enfatizzando la necessità di un attaccante di livello superiore che la nazionale sembra al momento non avere.
L’Importanza della Squadra
Nonostante le critiche focalizzate sull’assenza di fuoriclasse, Di Canio conclude riconoscendo che i colori azzurri e nerazzurri brillano per lo spirito di squadra. Pur evidenziando l’esigenza di giocatori capaci di incidere singolarmente con maggiore continuità, come nel caso di Scamacca, alla cui qualità Di Canio crede ma dal quale richiede maggior costanza, sottolinea come la forza del collettivo rimanga un asset fondamentale. Così, mentre esprime la necessità di un ulteriore salto di qualità individuale, non dimentica l’importanza dell’essere “sempre squadra”, elemento che rimane arbitrario nel giudizio sul successo sportivo.
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