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Thuram: “Grazie alla Serie A sono diventato meno superficiale, c’è un episodio particolare all’esordio a San Siro”
L’attaccante dell’Inter Marcus Thuram ha evidenziato gli aspetti in cui più è migliorato nell’ultima stagione.
Marcus Thuram ha parlato a L’Equipe del suo approccio al calcio italiano ed alla realtà interista. “Sapevo che sarei entrato in una squadra finalista di Champions League, non in una squadra qualsiasi, la seconda migliore squadra d’Europa. Sono arrivato con tanta ambizione ma anche tanta lucidità sul fatto che avevo molto da imparare dallo staff tecnico e che, se fossi stato attento e intelligente, avrei potuto progredire. Giocare con un nuovo sistema mi ha fatto riflettere molto su come avrei potuto migliorare come giocatore e tatticamente. Esistono diversi modi per giocare. Poi, sapendo anche che ho preso il numero 9, quando arrivo negli spogliatoi ci ricordiamo che siamo lì per fare gol”.
Sulla Serie A
“L’Italia è sempre stata conosciuta come un paese che produce ottimi difensori. Ed è un campionato molto difensivo, a differenza della Germania. La filosofia generale è non subire gol. Penso che affrontare squadre di medio e basso livello che giocano in blocchi bassi con linee molto strette mi abbia aiutato a sviluppare molte cose. Sono diventato un giocatore meno superficiale”.
Il suo primo tocco di palla contro il Monza a San Siro
“Ricordo questa azione. Quando ho fatto questo tocco ho sentito il rumore dello stadio che avvalora il tuo gesto. E’ una sensazione… Come posso dirlo? Ti libera, ti dà fiducia. Quando sono arrivato qui, la gente aveva molta speranza, da qui la loro reazione. San Siro è un posto davvero speciale, 75.000 persone al seguito della squadra, non avevo mai sperimentato una cosa del genere”.
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