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Zazzaroni: “La guardia è diventata ladro e viceversa, la Juve lavora mentre l’Inter gioca a calcio”
Il giornalista Ivan Zazzaroni commenta così la corsa Scudetto che vede ora i bianconeri virtualmente in testa alla classifica.
La Juventus ha vinto a Lecce portandosi in testa alla classifica in attesa del recupero dell’Inter a fine febbraio; Ivan Zazzaroni fa il punto così sul Corriere dello Sport. “Onorando la battuta di Allegri, domenica la guardia è diventata ladro e il ladro è retrocesso temporaneamente a guardia e, insomma, anche dopo Lecce la corsa scudetto conserva la sua bella vivacità, pur se le parti si sono invertite per l’assenza dell’ex ladro. Per la Juve la vittoria di Lecce è risultata abbastanza faticosa: merito soprattutto della squadra di D’Aversa che in casa è capace di mettere in difficoltà avversari più dotati e per oltre un’ora non si è limitata a resistere“.
Le differenze
“Miretti è un po’ l’immagine della Juve di Allegri, una squadra dall’identità sempre più definita e chiara. La differenza più evidente tra la Juve e l’Inter? L’Inter gioca a calcio, la Juve lavora. È questa l’impressione che ricavo spesso, assistendo alle partite delle prime due in classifica. Alla circolarità dell’azione di Calhanoglu, Mkhitaryan e Barella la Juve contrappone l’impegno e la determinazione di Locatelli, Miretti e McKennie. E, quando è in campo, la qualità e l’impronta di Rabiot. Anche nella ricerca della verticalità l’Inter sembra più facilitata e non solo dalle caratteristiche dei vari Dumfries, Dimarco, Darmian e Carlos Augusto: tutto le riesce più semplice, naturale. La fatica, la garra, per non dire la concentrazione, è invece l’elemento distintivo della squadra di Allegri. In sostanza l’ultima Inter sembra non avere neppure un baricentro (tanto è perfetta e duttile), punto d’equilibrio costantemente rinnovato sul quale invece Max poggia tutta la manovra“.
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