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Yann Sommer vive a Milano, ama il caffè e ascolta Bruce Springsteen
Yann Sommer racconta la sua vita a Milano: tra traffico cittadino, dieta senza latticini e la passione per Bruce Springsteen.
Nel cuore di Milano, il portiere svizzero Yann Sommer si sta adattando a una nuova vita lontano dai campi di calcio. Trasferitosi dal Borussia Monchengladbach e Bayern Monaco all’Inter, Sommer ha trovato nella città meneghina un luogo accogliente, anche se non privo di sfide. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, l’estremo difensore ha condiviso alcuni aspetti della sua vita quotidiana, tra cui la gestione del traffico cittadino e le esplorazioni con la sua famiglia nei parchi milanesi. La scelta di vivere in centro si accompagna al desiderio di immergersi nella cultura locale, nonostante le difficoltà logistiche che una metropoli come Milano comporta.
Una dieta rigorosa e una scoperta italiana: il caffè
Sommer è noto per la sua attenzione maniacale all’alimentazione. Il portiere svizzero ha rivelato di aver considerato di assumere uno chef personale per gestire meglio i pasti, specialmente con la presenza delle sue bambine, ma ha optato per cucinare personalmente. La sua dieta esclude rigorosamente lattosio, glutine e zucchero, avvicinandosi molto al veganismo. In Italia, Sommer ha scoperto una nuova passione: il caffè. Nonostante la sua avversione per latticini e pizza, il caffè italiano ha conquistato il suo cuore, consumato rigorosamente dopo pranzo. Al mattino, invece, preferisce il thè matcha, una bevanda di origine giapponese che rispetta le sue esigenze alimentari.
La musica, una passione di famiglia e il sogno di Bruce Springsteen
Oltre al calcio, Sommer coltiva una profonda passione per la musica, ereditata dal padre. Con una collezione di dischi in vinile che risuonavano in casa durante la sua infanzia, Sommer ha imparato a suonare diversi strumenti, tra cui la chitarra, il bongo e il piano. Un artista che occupa un posto speciale nel suo cuore è Bruce Springsteen. Sommer ha espresso il suo dispiacere per non aver potuto assistere al concerto del suo idolo a San Siro, lo stadio dove gioca ogni tre giorni. Infine, riguardo al futuro, Sommer non vede l’allenamento come un’opzione post-carriera a causa dello stress che comporta, preferendo mantenere aperte altre possibilità nella sua vita.
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