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Una batosta indelebile: le dure parole dell’ex attaccante sull’Inter, colpisce la frecciata ad Inzaghi

Nel giorno più amaro della stagione nerazzurra, Antonio Cassano ha detto la sua sull’andamento della finale di Champions League persa contro il PSG.
La finale di Champions League persa contro il PSG ha lasciato segni profondi nell’ambiente nerazzurro, come testimonia anche l’esistenza di un caso interno. Una sconfitta netta, che ha generato reazioni immediate e decise. Antonio Cassano, intervenuto al programma “Viva El Futbol”, ha commentato senza filtri quanto accaduto alla squadra di Simone Inzaghi: “L’Inter è stata distrutta sotto tutti i punti di vista. Personalità, qualità di gioco, idee. Si è vista una differenza abissale“. Un confronto impari secondo Cassano, che ha definito quella dell’Inter come la “peggior sconfitta in una finale di Champions”.
Critiche su gioco, limiti e scelte tattiche
Nel suo intervento, Cassano ha evidenziato i limiti strutturali della squadra che, secondo lui è diventata ormai troppo prevedibile. A suo giudizio, l’idea di affrontare il PSG a uomo ha finito per favorire gli avversari, soprattutto per l’intensità costante di Dembelé, in pressing sin dalle prime fasi. L’ex numero 10 ha messo in discussione anche la qualità individuale dei nerazzurri: “L’Inter non ha giocatori da uno contro uno”, ha spiegato. Il PSG, per Cassano, ha offerto una vera e propria esibizione. Secondo lui, la squadra italiana si è aggrappata al percorso fatto con Barcellona e Bayern, ma nella finale è venuta a galla una distanza troppo ampia. Cassano ha parlato di una squadra indietro “di 3-4 gradini” rispetto alle grandi d’Europa.
Dubbi sul futuro e frecciata a Inzaghi
Cassano ha poi emesso considerazioni sul futuro e con una riflessione sulle responsabilità di Simone Inzaghi. Non ha voluto cercare un singolo colpevole, ma ha sottolineato come l’allenatore sia rimasto fedele al suo approccio per quattro anni, per cui era impensabile chiedere un cambiamento in finale di Champions, nonostante fosse lampante che non stava funzionando nulla. “Non è che ti svegli una mattina e provi cose nuove”, ha detto. Cassano ha citato un dettaglio emblematico: i primi quattro cambi dell’Inter sono stati tre difensori e Zalewski. Una scelta che, secondo lui, spiega molto della difficoltà nell’impostare una reazione. Per l’Inter, il percorso di ricostruzione dovrà partire da un’analisi lucida e da scelte nette: capire chi è in grado di ripartire e chi no.
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