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Tutti parlano della partita, ma l’Inter ha già vinto? C’è un indizio pesantissimo

Una cifra fuori scala, un record mai raggiunto prima e un impatto che va oltre il campo: Inter-Barcellona potrebbe cambiare tutto, ma non nel modo previsto.
La sfida tra Inter e Barcellona, in programma domani a San Siro, si preannuncia come una delle più attese degli ultimi anni: di sicuro è la più attesa di tutto questo periodo per l’Inter. Il ritorno della semifinale di Champions League ha creato un’atmosfera elettrica a Milano, con la città che vive l’attesa come un evento epocale. Non solo sportivamente, ma anche economicamente. I biglietti sono andati esauriti, i pacchetti hospitality hanno raggiunto cifre record, e la domanda continua a superare l’offerta, sintomo di un entusiasmo che cresce a ogni ora. La portata mediatica dell’evento ha travolto i confini italiani, richiamando tifosi da tutta Europa. San Siro si prepara a vivere una serata indimenticabile, che si spera resterà impressa nella memoria collettiva. Nel frattempo arrivano grosse novità sulle condizioni di due big nerazzurri.
Numeri da capogiro per il club
Inter-Barcellona non sarà solo una battaglia sul campo: il vero successo sta già avvenendo fuori. Il club nerazzurro ha raggiunto il record assoluto per incassi in una singola partita sul suolo italiano. Domani, al termine dell’incontro, si supereranno i 13 milioni di euro di guadagno al botteghino, una cifra mai toccata da nessun’altra squadra nel nostro paese. E questo traguardo arriva in un contesto economico già estremamente favorevole. Solo con questa edizione della Champions League, l’Inter ha già ottenuto oltre 115 milioni di euro. Un flusso di denaro che non comprende l’incasso della gara di domani. Qualora dovesse arrivare l’accesso alla finale, come fa notare la Gazzetta dello Sport, altri 18,5 milioni verrebbero assicurati dalla Uefa, portando il totale a quota 133,67 milioni.
Un mercato finalmente senza catene
La portata di questi numeri è tale da modificare radicalmente la strategia societaria. Il club, da anni costretto a operare nel mercato con logiche di autofinanziamento, ha finalmente la possibilità di programmare. Non c’è più urgenza di vendere prima di acquistare. Si può tornare a costruire senza dover smantellare. È un cambio di rotta che si era visto solo nell’estate dell’arrivo di Antonio Conte, quando a Milano approdarono Lukaku e Barella. Ora il vento è cambiato di nuovo: è già stato chiuso l’acquisto di Sucic per 14 milioni, si sta lavorando su Luis Henrique e si punta a due attaccanti con prospettiva di crescita. Il futuro si costruisce con scelte precise, giocatori giovani e valorizzabili, ma con una differenza sostanziale rispetto al passato recente: oggi l’Inter può permetterselo.

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