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Tre partite prima di Monaco: il piano di Inzaghi non convince tutti

I nerazzurri ora avranno tanto tempo per preparare le prossime partite ma ovviamente alcune saranno più importanti di altre, senza voler trascurare la corsa Scudetto.
Dopo l’impresa folle contro il Barcellona, l’Inter ha abbassato momentaneamente il volume del motore. Il giorno dopo il 4-3, ieri, Inzaghi ha concesso alla squadra un rientro morbido, con sedute di scarico e poco impatto fisico. Una scelta che ha fatto da preludio al vero piano, già messo nero su bianco con il resto dello staff: sfruttare le ultime tre giornate di Serie A per costruire la miglior condizione possibile in vista della finale di Champions League. Si giocherà il 31 maggio contro il PSG e la procedura per richiedere i biglietti è già stata avviata. A Torino, Como e a San Siro contro la Lazio non si giocherà solo per onor di firma: ogni partita sarà un tassello dentro una strategia precisa. L’obiettivo non è solo arrivare con le gambe cariche, ma anche con la testa lucida e i muscoli coordinati per reggere il livello di una serata mondiale. C’è però anche da tener vivo il discorso Scudetto, pur sapendo che è difficile che il Napoli inciampi.
Incastri personalizzati per ogni titolare
Come riporta la Gazzetta dello Sport, ogni calciatore avrà un percorso disegnato su misura. Pavard è già da ritenersi escluso dalla trasferta con il Torino, ma tornerà a pieno ritmo nei primi giorni della settimana prossima. Lautaro, ancora alle prese con un’elongazione alla coscia, beneficerà di giorni extra di gestione. Frattesi, stanco dopo lo sforzo di San Siro, potrebbe saltare anche lui il primo match del trittico finale. Diversi casi delicati sono sul tavolo dello staff medico: Bastoni, Thuram e Mkhitaryan vanno monitorati con attenzione, mentre Dimarco e Dumfries potrebbero fare i conti con qualche problemino derivante dal fatto di aver giocato molto dopo essere stati infortunati. Non c’è alcuna voglia di forzare i tempi, perché si punta a recuperare tutti senza strappi. I segnali migliori arrivano da Barella, Calhanoglu e Carlos Augusto: sono loro i più brillanti in questo momento. Anche per questo motivo, nei prossimi test potrebbe toccare a loro tirare la volata in termini di minutaggio.
La lezione del 2023 indica la via
La partita con il Como sarà il punto più vicino alla verità: in quella gara, Inzaghi manderà in campo l’undici più vicino possibile a quello che affronterà il PSG a Monaco. È lo stesso approccio adottato due anni fa prima della finale di Istanbul, quando il tecnico schierò sei titolari su undici contro il Torino. Questa volta il numero potrebbe salire. Si tratta di un collaudo generale, utile per ritrovare automatismi e ritmo gara senza andare oltre il limite.

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