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Thuram non ci sta: il suo pensiero sulla finale e su tutta la stagione dell’Inter

Il momento è delicato, ma dall’interno dello spogliatoio nerazzurro arrivano parole significative sul futuro e su una sconfitta ancora difficile da accettare.
Il pesante 5-0 subìto a Monaco contro il Paris Saint-Germain ha lasciato il segno. Non solo in casa Inter, ma anche all’estero. A distanza di giorni, l’eco di quella finale di Champions League continua a far discutere. Il New York Times ha deciso di approfondire quanto accaduto con un’intervista a Marcus Thuram, protagonista di quella stagione e assente nella partita decisiva per via di un infortunio. Il giornale statunitense ha voluto ascoltare direttamente uno dei volti dell’Inter per provare a capire meglio le dinamiche di quella sconfitta.
Le parole dell’attaccante francese colpiscono
Nella lunga intervista rilasciata al quotidiano americano, Marcus Thuram ha raccontato il suo punto di vista in modo diretto. “Abbiamo affrontato la migliore squadra del mondo. Nulla ha funzionato per noi. Tutto ha funzionato per loro. Il risultato è il riassunto perfetto di come è andata la partita”. L’attaccante ha voluto difendere il cammino della squadra, ricordando le prestazioni positive contro avversari come Barcellona e Bayern Monaco. Ha poi citato un discorso molto noto di Giannis Antetokounmpo per spiegare che nello sport conta anche il percorso, non solo i risultati finali. Una visione che punta a ridurre il peso del termine “fallimento”, offrendo una lettura più ampia e meno definitiva.
Chivu, il futuro e la convinzione di Thuram
Thuram si sofferma anche sulla nuova guida tecnica dell’Inter. Le sue parole sono nette: “Cristian ha il DNA dell’Inter nelle vene”. Un’investitura forte per Chivu, che ora ha la responsabilità di rilanciare la squadra. Infine, il figlio d’arte sottolinea che quella di Monaco non è stata l’ultima occasione: “Abbiamo ancora molte stagioni da giocare. Non è stata l’ultima occasione. È stata un’occasione persa”. Una frase che fotografa bene il clima nello spogliatoio: delusione, ma anche determinazione a riprovarci. Con la convinzione di poter tornare in alto, senza dimenticare quanto costruito fino a oggi.
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