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“Stiamo giustificando l’ingiustificabile”: l’ex bomber umilia l’Inter in diretta tv

Sembrava una normale analisi post-partita, invece l’ex calciatore ha affondato il colpo con una frase che ad Appiano rischia di lasciare il segno per giorni.
Contro la Lazio serviva vincere per compiere il sorpasso più importante dell’anno. L’Inter ci è andata vicinissima, poi si è fermata. Dopo un buon primo tempo, la squadra ha rallentato, lasciando campo e coraggio agli avversari. Il pareggio ha lasciato l’amaro in bocca non solo per i due punti persi, ma soprattutto per come è maturato. A una sola giornata dalla fine, con il Napoli ancora avanti, l’occasione per cambiare tutto è scivolata via. E con essa, forse, anche la possibilità di riportare lo scudetto a Milano. La squadra ieri sera ha accusato molto il colpo, come emerso dalle ricostruzioni fuoriuscite oggi.
Dopo la delusione, pioggia di critiche sull’atteggiamento nerazzurro
Tanti osservatori hanno parlato di approccio sbagliato, di mancanza di intensità, di una squadra che nel secondo tempo ha tirato i remi in barca troppo presto. In particolare, le reazioni più dure si sono concentrate sull’atteggiamento mentale dei nerazzurri. La scelta di puntare nuovamente sui titolarissimi ha fatto discutere, ma ciò che ha colpito di più è stata l’assenza di fame. Un atteggiamento attendista, senza accelerazioni, con pochi rischi presi anche quando c’era ancora tempo per cambiare il risultato. E ora le critiche non arrivano solo dai giornali, ma anche da ex giocatori.
Di Canio non fa sconti: “Giustificazioni gravissime”
Il commento più duro è arrivato da Paolo Di Canio, intervenuto su Sky Sport. L’ex attaccante ha usato parole forti, che non lasciano spazio a interpretazioni: “Ho visto cose assurde. Ma che stanchezza è al minuto 55?”. La sua analisi si è concentrata su un aspetto preciso: l’assenza di cattiveria. Secondo Di Canio, i giocatori dell’Inter sembravano spenti, poco reattivi, quasi rassegnati. “Trotterellavano”, ha detto, aggiungendo che a questo punto della stagione non si può accettare una prestazione così. L’ipotesi che qualcuno stesse pensando alla finale di Champions è stata bocciata senza mezzi termini: “Ragazzi ma cosa dite? Vinci oggi hai vinto lo scudetto”. Nessun alibi, nessuna scusa. Una strigliata forte, rivolta non solo alla squadra ma, tra le righe, anche a chi ha il compito di motivarla. Il pareggio con la Lazio lascia cicatrici che potrebbero pesare anche oltre il campionato.
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