Notizie
Silenzio Inter: una scelta che lascia molti dubbi

L’Inter ha scelto il silenzio dopo la sfida con la Lazio, ma dietro questa decisione potrebbe nascondersi qualcosa di molto più profondo.
Dopo il pareggio interno contro la Lazio, l’Inter ha imposto ai propri tesserati il silenzio stampa. Nessun commento, nessuna spiegazione, nessuna voce ufficiale dai protagonisti nerazzurri. Una scelta che ha spiazzato molti, nonostante la presenza di episodi controversi durante la partita. La decisione del club ha inevitabilmente alimentato interpretazioni e retroscena, lasciando spazio a ipotesi e voci. In un momento della stagione in cui la squadra sembra aver perso brillantezza e determinazione, il gesto ha sollevato più interrogativi che certezze.
Una reazione che non convince tutti
Diversi addetti ai lavori si sono espressi sulla scelta dell’Inter, ma uno in particolare ha messo in discussione apertamente la linea del club. Valon Behrami, ex centrocampista oggi opinionista per DAZN, ha spiegato come il silenzio stampa possa trasformarsi in un’arma a doppio taglio. “Decidere di non parlare fa ancora più rumore”, ha detto, sostenendo che così facendo si dà agli stessi calciatori una sorta di protezione mediatica. Secondo Behrami, questo approccio allontana le responsabilità dagli interpreti in campo, quasi come se la colpa di un campionato non vinto andasse cercata altrove.
Nel mirino una motivazione sorprendente
Ma la parte più diretta del suo intervento riguarda proprio il significato profondo del gesto. “Nella testa dei giocatori succede questo: la società ci ha detto di non parlare, allora vuol dire che sono arrabbiati con qualcun altro”. Il riferimento, seppur implicito, sembra puntare verso la direzione arbitrale. Ma Behrami non lascia spazio a fraintendimenti: “L’Inter non ha perso lo scudetto per colpa degli arbitri. Gli episodi si compensano in una stagione intera”. L’ex giocatore ha inoltre ribadito che il dominio europeo dimostrato dai nerazzurri in Champions conferma che il gruppo fosse in grado di imporsi anche in Serie A. Il silenzio, per lui, diventa così un messaggio ambiguo, che rischia di confondere e deresponsabilizzare.
Riproduzione riservata © - NI
