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Scanziani: “Il più piccolo dell’Udinese è alto 1,90, potrebbe fare la differenza, Inzaghi schiererà i migliori”
L’ex centrocampista Alessandro Scanziani ha sottolineato una caratteristiche della squadra di Cioffi che può rivelarsi indigesta per i nerazzurri.
Alessandro Scanziani ha anticipato alcuni temi di Udinese-Inter di domani a Tag24: “Sotto il profilo tecnico credo non ci sia paragone, l’Inter è senza alcun dubbio più forte, ma il problema potrebbe essere quello atletico”.
L’avviso
“Se guardiamo all’Udinese, uomo per uomo, il più piccolino è alto 1.90 e questo potrebbe fare la differenza. I nerazzurri dovranno stare molto attenti sulle palle inattive, sia quelle a favore che quelle contro. Poi però il calcio si gioca anche palla a terra, sul pressing e sui dribbling, e sotto questo aspetto la squadra di Inzaghi non ha rivali. La classifica parla chiaro e la qualità è evidente. È chiaro però che ogni partita va giocata sempre al massimo e tutti dovranno dare il 100%”.
Sulla corsa Scudetto
“Credo che finché non ci sarà la matematica certezza bisognerà cercare di vincerle tutte. Inzaghi schiererà sempre quelli più bravi, che stanno meglio sia dal punto di vista fisico che mentale. Dopo aver vinto il campionato, invece, si potrà fare anche qualche esperimento. Io sono sempre un amante del calcio vecchio stampo e devo ammettere che mi piacerebbe molto poter vedere qualcuno della Primavera inserirsi in questa rosa. Magari si potrebbe scovare qualcuno di interessante che potrebbe poi dare una buona mano in futuro”.
Sull’operato del tecnico
“Difficile dare un giudizio dall’esterno. Inzaghi sta facendo molto bene, ma aveva già fatto vedere di avere qualità anche prima di arrivare all’Inter. Vorrei vederlo e seguirlo anche negli allenamenti per dare un giudizio. Solo così si potrebbe capire del tutto la sua qualità, altrimenti rischia di essere solo una valutazione superficiale. In Italia funziona sempre così, se si perde è colpa dell’allenatore e se si vince è merito dei giocatori, ma non è così. Purtroppo raramente accade che l’allenatore possa decidere anche sul mercato chi acquistare e anche questo fa la differenza. Imporsi non è facile, serve grande personalità. Solitamente invece è il club che compra e l’allenatore deve cercare di tirare fuori il massimo da ogni singolo giocatore e lui lo sta facendo. Anche le sconfitte e i passi falsi fanno parte del gioco”.
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