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Santon ripercorre la sua carriera interista: “Avevo studiato Ronaldo”
L’ex terzino sinistro di Inter e Roma Davide Santon ricorda i suoi esordi in nerazzurro e dice la sua sulla gara di sabato.
Tuttosport ha intervistato Davide Santon che ha raccontato aneddoti relativi ai suoi esordi. “Nei primi mesi andavo sempre in tribuna e al massimo giocavo in Under 19. Una volta venni schierato terzino sinistro, io non lo avevo mai fatto. “C’è bisogno lì”: in realtà il capitano, titolare del ruolo, finì in panchina: erano arrivati “ordini dall’alto”. Mourinho non era convinto di Maxwell e pensava a me in quel ruolo. Prima di Natale mi venne detto che avrei giocato contro il Cagliari, ma restai in panchina”.
“Chiamai il mio procuratore per dirgli di andare via: volevo giocare, fare esperienza e il Palermo, in A, mi garantiva addirittura la titolarità. Stavo per accettare, ma ecco la Coppa Italia: senza dirmi niente, scopro di essere nell’undici di partenza. Da lì non sono più uscito sino al termine della stagione. Vinsi il mio primo scudetto. Ma la verità è che poi nei primi due anni di carriera avevo raggiunto tutto quello che un calciatore sogna in carriera: Scudetto, Champions League, Coppa Italia, Supercoppa, esordio con l’Italia. Ronaldo lo avevo studiato, conoscevo i suoi movimenti, ero tranquillo, consapevole dei miei mezzi. Altro che paura, prima della gara ero eccitato, non vedevo l’ora di scendere in campo. Con la paura fai figure di m…, con l’autostima arrivi lontano. Quella partita mi lanciò nel mondo del calcio. Inter e Roma oggi sono due squadre in difficoltà. Del pareggio non se ne fa nulla nessuno. Il match potrebbe essere deciso da una giocata di un top: un Lautaro o un Dybala per intenderci. Sarà una partita tirata, tutte e due giocheranno per vincere“.
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