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Sacchi: “La finale di Champions sarà una bella partita, l’Inter ha un grande difetto”
L’ex allenatore Arrigo Sacchi sciorina molti temi tattici della sfida del 10 giugno.
Arrigo Sacchi ritiene che l’Inter possa dire la sua anche contro il Manchester City; ecco la sua analisi tattica alla Gazzetta dello Sport. “Se il City ha ricambi di grande spessore, anche l’Inter non scherza: Brozovic e Lukaku non sono partiti titolari nelle ultime due gare. Credo di non sbagliarmi se dico che sarà una bella partita e che il risultato non è per nulla scritto, nonostante molti abbiano ancora negli occhi la stupenda prestazione del City. Obiettivamente i quattro gol rifilati al Real possono spaventare chiunque, ma sono convinto che l’Inter non si farà imbrigliare dalla paura. Ha il dovere di inseguire un sogno”.
“Osservandola dal punto di vista tattico, la sfida di Istanbul vedrà il City proporre le solite trame di gioco mentre l’Inter cercherà di indietreggiare con tutti gli uomini per proteggersi e poi ripartire in contropiede. Se la squadra di Inzaghi ha un difetto, è nella mancanza totale di pressing. È per questa ragione che i nerazzurri, pur indietreggiando, non dovranno farsi soffocare dagli avversari. A ogni attacco subito dovrà corrispondere un contrattacco, in modo da tenere sul chi vive il City. Nelle ripartenze l’Inter è molto abile. Quindi: rubare palla e fiondarsi subito in verticale per trovare la difesa inglese mal posizionata. Mi aspetto di vedere una squadra che giochi in modo collettivo, i raddoppi di marcatura devono essere puntuali e precisi, serve compattezza tra i reparti per non concedere spazi al nemico. L’Inter ce la può fare soprattutto se avrà in testa le tre qualità fondamentali che servono per raggiungere il successo: altissime motivazioni, grande spirito di squadra e un gioco all’altezza della situazione che, come un filo invisibile, tenga sempre legati i calciatori e non li faccia mai sentire soli. In questo modo si può produrre spettacolo, si può essere innovativi e si può regalare divertimento alla gente”.
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