Calciomercato
Ricavi della Champions contro diktat di Oaktree: come cambia il mercato dell’Inter
Il prossimo mercato estivo sarà la prima vera sessione gestita interamente dalla nuova proprietà dei nerazzurri: c’è tanta curiosità sulle mosse del club.
L’estate si prospetta come un periodo di grande fervore per l’Inter. La prospettiva di ricavi elevati, dovuti in particolare alla qualificazione diretta agli ottavi di Champions League quasi raggiunta, si traduce in una spinta economica significativa per il club.
Tuttavia, la direzione intrapresa dalla società si muove seguendo direttive precise, quelle stabilite da Oaktree, il fondo di investimento alla guida del club dal maggio scorso.
L’ammontare dei ricavi
L’Inter, con il suo brillante percorso nella massima competizione europea, è nel pieno di un vero e proprio jackpot economico. Finora, il club ha già messo in cassaforte la ragguardevole cifra di 59 milioni di euro, benefici derivati direttamente dai successi in campo internazionale. La speranza di guadagnare altri 7,9 milioni, seguiti da un ulteriore bonus di 11 milioni in caso di qualificazione agli ottavi, rappresenta non solo un traguardo sportivo ma anche un’opportunità finanziaria.
Verso il record
L’Inter, se riuscisse effettivamente a finire la prima fase nelle prime 8 in classifica, potrebbe quasi toccare gli 80 milioni di ricavi totali da Champions, un risultato che, seppur non inedito, rappresenta uno dei migliori nella storia del club. Come ricorda Calciomercato.com, infatti, solo 2 stagioni fa si è superata questa cifra: allora però si arrivò in finale.
Il volere della società
Al di là degli eccellenti risultati sportivi, ciò che colpisce è la strategia di mercato nettamente delineata dalla dirigenza. L’indicazione di Oaktree è limpida: puntare sui giovani talenti, con un’attenzione particolare ai calciatori Under 25. Questa politica non solo va a influenzare le scelte immediate in termini di acquisti e cessioni ma delineerà altresì il futuro prossimo del club, delineando un’Inter forse più verde in età ma non certo in ambizioni. La sfida sarà mantenere un alto livello competitivo, conciliando al contempo l’esigenza di abbassare l’età media della squadra e, idealmente, anche il monte ingaggi.
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