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Pio Esposito inguaia l’Inter: Chivu non può farci nulla

Al netto di un mercato comunque buono, l’Inter deve fare i conti con la grana Pio Esposito. Chivu si trova davanti a una situazione inevitabile.
L’entusiasmo dei primi impegni stagionali si è spento bruscamente alla prima vera caduta. L’Inter di Cristian Chivu, reduce da un avvio scoppiettante e convincente, ha frenato davanti al proprio pubblico contro l’Udinese, in una serata che ha restituito ai tifosi un’amara sensazione di déjà-vu: dominio sterile, poca lucidità sotto porta e una difesa che nei momenti chiave non ha saputo alzare il muro. Una sconfitta che non pesa ancora sulla classifica, ma che lascia interrogativi sul percorso dei nerazzurri. Il finale di mercato ha portato un rinforzo importante con l’arrivo di Manuel Akanji dal Manchester City, un colpo che Giuseppe Marotta ha voluto fortemente per consolidare un reparto arretrato che negli ultimi mesi aveva mostrato fragilità. L’elvetico, abituato a palcoscenici internazionali, è destinato a portare solidità e leadership, ma non basta per cancellare i dubbi emersi altrove. Perché se dietro un innesto può cambiare equilibri e coperture, davanti la squadra continua a camminare sul filo.
Il nome che circola di più è quello di Francesco Pio Esposito. Il giovane attaccante, tornato a casa dopo l’esperienza allo Spezia, ha raccolto la fiducia dell’ambiente e la stima dello staff tecnico. La sua estate è stata positiva, il suo Mondiale per Club ha dato segnali incoraggianti, eppure resta la sensazione che qualcosa manchi per completare il mosaico offensivo. Al netto della coppia formata da Lautaro Martinez e Marcus Thuram, l’Inter continua a fare affidamento su ragazzi di prospettiva, senza aver inserito in organico un profilo in grado di cambiare volto al reparto. E contro l’Udinese, quando serviva un guizzo diverso, la macchina nerazzurra si è inceppata.
Inter, Marchegiani avverte: “Bonny e Pio Esposito alternative valide, ma senza novità”
Un’analisi lucida arriva dall’ex portiere Luca Marchegiani, che ai microfoni di Sky ha messo a fuoco un tema che rischia di diventare centrale nella stagione nerazzurra: la mancanza di varietà in attacco. L’Inter ha preso Bonny e Pio Esposito che sono sicuramente alternative di buon livello, ma con quelle caratteristiche lì di Lautaro e Thuram – ha dichiarato l’ex Lazio – Insomma, la verità è che col mercato non sono cambiate le caratteristiche nell’attacco dell’Inter, sono le stesse di prima.
Le parole di Marchegiani aprono un fronte di riflessione. L’Inter ha scelto di puntare su due giovani che hanno margini di crescita enormi, ma che al momento replicano le soluzioni già in rosa. Non un centravanti di rottura, non un attaccante capace di spaccare le difese con movimenti in contropiede o fisicità diversa, ma due pedine che si inseriscono nello stesso solco di Lautaro e Thuram. Questo significa che le rotazioni potranno garantire freschezza, ma difficilmente muteranno i meccanismi offensivi. La questione diventa allora tattica. Chivu dovrà trovare il modo di rendere imprevedibile un reparto che, pur ricco di talento, rischia di risultare leggibile contro avversari chiusi e organizzati. La coppia Bonny-Esposito può dare minuti e respiro, ma non spostare gli equilibri. E in un campionato che premia la varietà, affidarsi sempre agli stessi schemi potrebbe diventare un limite.
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