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Piero Volpi racconta la sua carriera e l’importanza di San Siro e Marotta
Un viaggio tra passato e presente: il medico dell’Inter Piero Volpi racconta la sua carriera e le sfide del calcio moderno
Milano, con i suoi simboli iconici come il Duomo, la Scala e San Siro, è lo scenario di una carriera dedicata al calcio per Piero Volpi, il medico dell’Inter. In un’intervista a La Repubblica, Volpi riflette sui momenti chiave della sua vita professionale, partendo dagli inizi nel mondo del calcio giovanile fino a diventare una figura centrale nel club nerazzurro. L’intervista offre uno sguardo privilegiato su aneddoti del passato e considerazioni sul futuro del calcio, in un momento in cui l’evoluzione tecnologica e le esigenze fisiche dei giocatori sono in continua trasformazione.
Un passato tra aneddoti personali e legami indissolubili
Nel corso della sua carriera, Volpi ha avuto la possibilità di conoscere figure importanti del calcio italiano. Nei suoi inizi nel Varese, ha incontrato un giovane Beppe Marotta, oggi presidente dell’Inter, descritto come un vero factotum già all’età di 15 anni. Volpi ricorda con affetto l’esperienza di giocare contro l’Inter indossando la maglia del Como, e contro il Milan con la Reggiana. Tra le sue influenze, cita Luisito Suarez, un modello di tecnica e stile, che ha ammirato sin da bambino e con cui ha avuto l’occasione di lavorare durante la sua carriera all’Inter. Volpi sottolinea anche il legame speciale con Aldo Serena, che avrebbe visto bene come collega in ortopedia o pediatria, grazie alla sua empatia e sensibilità.
Le sfide odierne e il legame con i grandi campioni
Volpi affronta le sfide contemporanee del calcio moderno, dove il numero elevato di partite richiede un’ottimizzazione dei dati e l’uso della tecnologia per sostenere i giocatori, che si allenano meno rispetto al passato. Riflettendo sulle sue esperienze professionali, Volpi ricorda il difficile caso del ginocchio di Ronaldo, gestito in un’epoca in cui le tecniche mediche non erano avanzate come oggi. Un altro episodio significativo riguarda la scoperta di un’alterazione cardiaca in Nwankwo Kanu, arrivato dall’Ajax. Grazie alle cure ricevute, Kanu ha potuto proseguire la sua carriera in Premier League, un successo reso possibile dalla generosità di Massimo Moratti, presidente di allora. Volpi conclude sottolineando il legame duraturo con Moratti, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’Inter, creando una vera famiglia intorno al club e ai suoi tifosi.
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