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“Ora la colpa è di Arnautovic?”: l’ex attaccante difende l’austriaco e tira fuori un’accusa pesantissima

Tra battute e frecciate velenose, Cassano punta il dito sull’Inter e su Inzaghi per quanto accaduto nelle ultime settimane.
Durante l’appuntamento settimanale con ‘Viva El Futbol’, Antonio Cassano ha commentato con entusiasmo la corsa scudetto del Napoli. Secondo l’ex fantasista barese, la squadra partenopea ha saputo reagire con forza a una stagione piena di ostacoli: tra assenze importanti, addii pesanti e situazioni complicate, il Napoli avrebbe dimostrato qualità morali e tecniche superiori. “Gli astri si stanno allineando per loro, stanno facendo qualcosa di clamoroso”, ha affermato. A suo dire, Di Lorenzo e compagni meriterebbero la vittoria dello Scudetto di gran lunga più dell’Inter che, ha la rosa più forte della Serie A e che domenica scorsa ha sprecato un’occasione d’oro. Il finale della gara contro la Lazio è stato nefasto per i nerazzurri: una critica ha colpito più di altre.
Inter bocciata senza appello: “Inzaghi ha fallito, colpa solo sua”
Nel suo intervento, Cassano non ha risparmiato critiche durissime all’Inter. Secondo l’opinionista, il club nerazzurro avrebbe sprecato una nuova occasione per imporsi in campionato. “È il terzo anno su quattro che l’Inter butta lo scudetto nel cesso”, ha detto senza mezzi termini. Per Cassano, il gruppo allenato da Simone Inzaghi dispone di una rosa profondissima, con ventidue titolari all’altezza. Proprio per questo motivo, il mancato successo viene letto come un fallimento imputabile solo all’allenatore: “Il demerito è solo ed esclusivamente di Inzaghi, è un dato di fatto”, ha affermato. Nessuna attenuante concessa nemmeno per i singoli episodi, come l’occasione mancata da Arnautovic contro la Lazio: “Ora la colpa è di Arnautovic? Dai, non scherziamo”.
La stoccata finale: “Due finali perse in poco tempo…”
Il passaggio più delicato del discorso è arrivato alla fine. Cassano ha spostato l’attenzione sulla Champions League, tirando in ballo un’ipotesi che suona come un monito: “Se non dovesse andare come spero il 31, significherebbe due finali perse”. Il rischio, concreto, è quello di finire senza trofei vinti: a quel punto pochissimi si ricorderebbero del bel gioco e delle imprese contro Bayern Monaco e Barcellona.
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