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Non è solo stanchezza: il vero motivo del calo dell’Inter è un altro

Da settimane si cercano spiegazioni sul calo dell’Inter, ma ora spunta un’ipotesi inquietante: Caressa rivela un dettaglio che potrebbe cambiare tutto.
Nel corso della trasmissione Deejay Football Club, Fabio Caressa ha commentato il periodo complicato vissuto dall’Inter, andando oltre la spiegazione più semplice. Secondo il noto giornalista, attribuire il calo nerazzurro esclusivamente alla stanchezza risulta ormai riduttivo. “Stanchezza? È diventato un luogo comune”, ha dichiarato senza giri di parole. Piuttosto, Caressa ha puntato l’attenzione su altri fattori meno discussi, come l’età media della squadra, un dato che spiegherebbe la frequenza degli infortuni. Il telecronista ha poi aggiunto che la qualità effettiva della rosa non è così superiore rispetto alla concorrenza. La convinzione iniziale che l’Inter avesse due squadre complete si starebbe rivelando una forzatura.
Una rosa sopravvalutata: l’errore iniziale che pesa
A supporto della sua tesi, Caressa ha elencato diversi nomi che non hanno rispettato le aspettative. Taremi non ha inciso come sperato, Correa ha lasciato pochissime tracce e Arnautovic, pur avendo segnato, non ha garantito continuità. Frattesi, giocatore su cui si puntava molto, è stato giudicato appena sufficiente. Questa situazione ha portato a rivalutare anche il pensiero di Beppe Bergomi, che già mesi fa aveva messo in dubbio la reale forza dell’organico nerazzurro. All’epoca, il suo parere sembrava eccessivamente pessimista, ma col senno di poi appare molto più centrato. Non si tratterebbe quindi di una crisi improvvisa o di semplici coincidenze, bensì del risultato di valutazioni sbagliate in fase di costruzione della rosa.
Dati impietosi: l’Inter crolla nei momenti decisivi
Il quadro diventa ancora più chiaro se si analizzano i numeri. Rispetto alla scorsa stagione, i gol subiti dall’Inter negli ultimi dieci minuti di gioco sono aumentati in modo preoccupante: da tre a undici. Sono dati che raccontano più di mille parole e che spiegano il motivo delle difficoltà attuali. Non basta più parlare di energie fisiche o di turnover. La squadra, nel suo insieme, si è dimostrata meno solida psicologicamente, meno brillante nei momenti chiave e meno capace di reagire.

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