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Moratti cambia idea su Inzaghi… ma non è questa la vera sorpresa

Dal giudizio ribaltato sull’allenatore ai messaggi con Mourinho, fino a una frecciata che non tutti si aspettavano: le impressioni dell’ex presidente.
Massimo Moratti torna a parlare pubblicamente in occasione del suo imminente compleanno, che cade per l’esattezza il 16 maggio. Lo fa in una lunga intervista al Corriere della Sera, dove racconta il suo sguardo sull’Inter di oggi e sulle figure centrali di questo ciclo vincente. L’ex presidente si sofferma in particolare su alcuni giocatori, citando Barella come uno dei più sorprendenti per crescita e impatto: “Salta l’uomo, combatte, attacca. Mi piace davvero”. Parole di stima anche per Lautaro e Thuram, con un accenno personale: “Conosco suo padre”.
Inzaghi, Marotta e quel pensiero cambiato
Nel corso dell’intervista Moratti ammette senza giri di parole un cambiamento di giudizio su Simone Inzaghi. All’inizio lo considerava inadatto a guidare l’Inter, ma oggi ha un’opinione molto diversa: “Molto bravo, preparato, gestisce le situazioni delicate con buon senso, sempre calmo”. Non manca un passaggio su Beppe Marotta, dirigente che l’ex patron aveva già preso in considerazione ai tempi della Sampdoria. Il dirigente, secondo lui, “fa bene il suo mestiere”. Non ci sarà a Monaco per la finale contro il PSG, ma seguirà tutto da casa con passione. E rivive con entusiasmo la semifinale contro il Barcellona: “Mi sono divertito, 4-3 emozionante. Yamal impressionante”.
Il passaggio più pungente: una rivalità che brucia ancora
Moratti parla anche di rivalità, un tema sempre acceso nel mondo nerazzurro. Alla domanda su quale sia l’avversario di sempre, non ha dubbi: “Sì, c’è rivalità col Milan. Ma il vero avversario non era e non è il Milan, è sempre stata la Juve”. Una dichiarazione che riapre vecchie ferite e racconta molto della visione storica che ha guidato la sua presidenza. In mezzo, anche un cenno affettuoso a José Mourinho, con cui dice di scambiarsi ancora messaggi.

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