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Mazzola paragona due Inter: “Solo uno giocherebbe nella mia”

Sandro Mazzola dice la sua sulla finale di Champions: tra paragoni illustri, ricordi indelebili e uno sguardo deciso verso il futuro nerazzurro.
Alla vigilia della finale di Champions League, Sandro Mazzola ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui ha raccontato le sue sensazioni sulla sfida decisiva che attende l’Inter sabato: per diversi uomini a disposizione di Inzaghi si tratta di una chance irripetibile. L’ex bandiera nerazzurra ha parlato con il tono schietto e diretto che lo ha sempre contraddistinto. La memoria torna immediatamente agli anni Sessanta, alla squadra che dominò in Italia e in Europa. Il paragone con l’Inter attuale appare inevitabile, ma Mazzola non si lascia trascinare dalla nostalgia: mette in fila nomi, ricordi e sensazioni, confrontandoli senza esitazione.
Il confronto con i giganti degli anni Sessanta
Mazzola fa riferimento a Facchetti, Picchi, Bedin e agli altri eroi del passato, sottolineando l’unicità di quel gruppo. Dice che in campo c’era un’intesa fuori dal comune e che i compagni sembravano avanti rispetto al loro tempo. Parlando di Lautaro, lo definisce una possibile riserva, ma di quelle decisive. Calhanoglu viene invece indicato come l’unico, oggi, con le qualità adatte a inserirsi in quella squadra. Su Barella, il commento è più sfumato: il parallelo con Bedin: “Il Bedo era il Bedo. Come lavorava… Non si stancava mai di correre. La mia rimarrà l’Inter più forte di sempre. Perché in campo eravamo un gruppo fuori dal mondo. Eravamo completi e avanti con i tempi“. I ricordi si mescolano con il presente, ma senza concessioni facili. L’orgoglio per quella squadra rimane intatto, così come la convinzione che nessuno abbia mai fatto meglio.
La previsione per sabato e una convinzione netta
Poi Mazzola si sbilancia sul presente e sulla finale imminente. Mostra fiducia, dice che è il momento di riportare la coppa a Milano. L’ottimismo nasce dalla solidità dell’Inter, ma anche da un’osservazione sugli avversari: secondo lui i francesi concedono troppo. Il discorso torna su Lautaro, che Mazzola apprezza per la capacità di colpire nei momenti inattesi. Rifiuta ogni paragone con sé stesso, ma ammette che l’argentino segna gol importanti.
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