Calciomercato
Mazzata Uefa, Inter: due cessione obbligatorie

Il caso del Crystal Palace, retrocesso in Conference League non per questioni di campo bensì per legami societari con il Lione, ha riportato al centro dell’attenzione la rigida disciplina UEFA.
Il club londinese ha pagato caro l’esposizione del suo proprietario John Textor, coinvolto nella gestione di entrambe le società: il ritorno del Lione in Ligue 1 ha innescato uno sbilanciamento nelle competizioni europee, con la squadra inglese dirottata nella terza competizione continentale. Una vicenda che, se da un lato riscopre l’implacabilità delle regole, dall’altro evidenzia con chiarezza quanto un legame extracalcistico – in particolare di natura societaria – possa condizionare pesantemente il destino sportivo di una squadra.
Per l’Inter la questione è però ben diversa. Parliamo di UEFA, ma non per punizioni o sanzioni pesanti: il nodo qui è semplicemente di organico. La squadra di Cristian Chivu si trova oggi di fronte a un problema più pragmatico che disciplinare: la composizione della lista per la prossima Champions League. Rispetto alla concorrenza, il club nerazzurro si ritrova in una posizione delicata per via del sovrannumero di calciatori da iscrivere. Si tratta di gestire in modo attento la rosa, con interventi mirati che non compromettano l’equilibrio tecnico o tattico. Una contromisura che non dipende da penalizzazioni esterne, ma da esigenze interne: fare spazio rispettando i paletti imposti dalla federazione europea.
Inter, due cessioni obbligatorie per sfoltire la lista UEFA
Sul piano operativo, l’Inter ha già individuato la via d’uscita: servono almeno due cessioni tra giocatori considerati di prima squadra. La rosa, infatti, è già piena anche alla luce dei nuovi acquisti estivi. Con gli arrivi di Sucic, Zalewski, Luis Henrique e Bonny, e le partenze a zero di Arnautovic e Correa, la lista rimane ancora troppo lunga. Il primo sacrificato designato è Asllani, per cui l’Inter chiede una cifra tra i 15 e i 20 milioni. Il centrocampista albanese era già stato messo sul mercato prima del rafforzamento del reparto con nuovi innesti, e la cessione sembra ormai inevitabile. L’altra pedina in uscita importante riguarda la fascia: l’arrivo di Luis Henrique fa pensare che il talento canadese Buchanan possa andare al Sassuolo per circa 10 milioni più bonus. In questo modo i nerazzurri alleggeriscono sia la rosa che il monte ingaggi, mantenendo comunque livelli competitivi.
Ma non basta: l’attacco reclama lo spazio per Bonny, che farà parte della lista A, e quindi occorre individuare almeno un’altra uscita tra Zalewski e Zielinski, entrambi potenziali sacrificabili a seconda degli sviluppi del mercato. Qualora dovesse arrivare anche un nuovo difensore centrale, sarà inevitabile far uscire un altro big: tra Acerbi e De Vrij. Il ragionamento è semplice: ogni nuovo arrivo richiede una rinuncia nella lista. Inutile dire poi, che Mehdi Taremi rimane il capofila tra i possibili profili in uscita, con il Fulham che ha intensificato i contatti con la dirigenza nerazzurra. La strategia nerazzurra è netta e lineare: uno entra, uno esce.
Riproduzione riservata © - NI
