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Matthäus spiazza tutti prima di Inter-Bayern: la sua previsione fa discutere

A pochi giorni dal ritorno di Champions, una frase inaspettata di Matthäus riapre scenari imprevedibili: il passato può davvero ripetersi?
La sfida di ritorno tra Inter e Bayern Monaco si carica di attese e suggestioni, soprattutto per chi ha scritto pagine importanti della storia di entrambe le squadre. Lothar Matthäus, simbolo condiviso dai due club, ha voluto dire la sua a pochi giorni dal fischio d’inizio a San Siro. Il tedesco, oggi opinionista autorevole, non ha dubbi: l’accesso alle semifinali resta un obiettivo alla portata dei bavaresi. Le sue parole, affidate ai microfoni di Sport1, non lasciano spazio a interpretazioni: “Nulla è ancora perduto, il miracolo di Milano è già avvenuto in passato”. Un riferimento che ha colpito i tifosi, accendendo ricordi di epoche lontane ma ancora vivi nella memoria. Le due società sono legate anche da incredibili suggestioni di mercato: una in particolare sta facendo molto rumore nelle ultime ore.
Precedenti storici e dolci memorie tedesche
Matthäus ha riportato alla mente un episodio preciso, legato alla Coppa Uefa del 1989, quando il Bayern si trovò in una situazione simile. Con due gol da recuperare, i tedeschi arrivarono a Milano e si salvarono grazie a una prestazione superlativa del portiere Raimond Aumann. “Poteva finire 10-3”, ha detto Matthäus, sottolineando l’impatto decisivo dell’estremo difensore. Non è stato un semplice aneddoto, ma un messaggio rivolto al Bayern attuale: l’impresa è difficile, ma non impossibile. Le parole della leggenda sembrano voler infondere fiducia in un gruppo che, secondo lui, ha già dimostrato in passato di sapersi esaltare nelle notti europee. Un richiamo, quindi, alla mentalità e al carattere delle squadre tedesche in contesti ostili.
Tra cuore diviso e chiavi tattiche nascoste
Matthäus ha rivelato le sue sensazioni: “Nel mio petto battono due cuori”. Un’affermazione che racconta tutta la sua difficoltà nel vivere da spettatore un confronto tanto speciale. L’ex campione è legato a doppio filo all’Inter e ai suoi tifosi, ma conosce alla perfezione ogni sfumatura del DNA bavarese. Sul piano tecnico, ha tracciato un’analisi lucida: “Il Bayern soffre quando viene aggredito alto, ma l’Inter non ha la rapidità che serve per far male subito”. Per questo, secondo lui, i nerazzurri non partono favoriti. Una lettura netta, che sorprende per la franchezza ma che aggiunge tensione a una sfida già carica di significato.

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