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Materazzi shock: “Bologna come il 5 maggio 2002”
L’ex difensore dell’Inter racconta le sensazioni negative che hanno accompagnato il match del Dall’Ara. Ecco le sue parole.
Quando parla Marco Materazzi il mondo Inter ascolta sempre con grande attenzione. L’ex difensore nerazzurro è stato ospite del canale YouTube di Markino Neroblu. Ecco le sue parole, riportate da Fc Inter News.
Sul ritiro dal calcio giocato.
“Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi è sempre stata vicina, ho giocato fino a 38 anni. La forza di quegli anni è stata l’aver avuto sempre voglia di giocare e di vincere, quando mi è stato detto che non sarei partito protagonista ho capito che era il momento di smettere. Il primo anno dopo aver smesso ti godi la famiglia, poi devi essere bravo a costruire qualcosa anche dopo il calcio giocato. Ho 49 anni e penso sempre a vincere ancora oggi, non faccio vincere nemmeno mia figlia a ping pong”.
Sul rigore al Mondiale del 2006.
“Non era semplice, io ho sempre detto che in tanti mi amano ma sono anche in tanti che mi odiano, ma quando sei odiato per me è positivo. Se non sei uno che divide vuol dire che sei una persona piatta e io non lo sono. Il pallone era pesante, mi preoccupava perché avevo già segnato in quella partita, sicuramente sarebbe stato più difficile aver avuto di fronte un portiere alto due metri, aver avuto contro Barthez mi ha agevolato”.
La partita che sentivi di più?
“Sia il Milan che la Juventus ma contro la Juventus c’era più rivalità”.
La partita che non ti ha fatto dormire?
“Il Barcellona. Giocare, arrivare in fondo e non vincere sarebbe stato terribile, è stata la stessa cosa con Germania-Italia”.
Sulla più grande emozione della carriera.
“Le prime lacrime di gioia le ho versate a Madrid, lì si chiudeva un cerchio. Avevo iniziato con le lacrime di gioia del 5 maggio e ho chiuso con le lacrime di gioia di Madrid. Ho sempre detto che darei volentieri 2-3 scudetti per riavere quello del 5 maggio, era un momento importante, non eravamo favoriti e siamo arrivati a giocarcela, era un momento di rifondazione. Abbiamo sbagliato noi all’ultima giornata, però ci sono state circostanze nell’arco del campionato che poi sono venute fuori, senza voler polemizzare. Quello Scudetto sarebbe stato il più bello”.
Sul rapporto con Zlatan Ibrahimovic. Finale agrodolce con un pizzico di polemica…
“Non siamo mai andati a cena insieme, quando è arrivato era molto affettuoso, poi sicuramente è cambiato qualcosa. Lo ringrazierò sempre per quello che mi ha fatto vincere sia giocando per noi che per gli altri”.
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