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Marotta svela il dopo Conte e “premia” Sanchez
L’ad sport dell’Inter si confessa in una intervista a Dazn. Le manovre di uno dei dirigenti più importanti della Serie A.
Intervistato da DAZN nel format ‘Marotta Masterclass’, l’a.d. Sport dell’Inter ha ripercorso le ultime tappe di una stagione vincente. Oggi il Corriere dello Sport riporta l’intervista al dirigente nerazzurro. Si parte dalla scelta dell’allenatore. “Prima di prendere Inzaghi, c’è stato un contatto con Allegri. Non immaginavamo che ci fosse la disponibilità di Simone a venire mentre Max era libero e rappresentava sicuramente un profilo interessante, quindi ci abbiamo parlato.
L’abbiamo chiamato non sapendo che era a cena (con Lotito, ndr) e Simone chiaramente era un po’ imbarazzato. Devo dire che in questo caso la tempestività e l’intuizione da parte di Piero Ausilio e mia sono state decisive per fargli sottoscrivere un accordo in maniera rapida, ma nel rispetto di Lotito. Quando un allenatore o un giocatore sta troppi anni in una squadra, come nel caso di Inzaghi alla Lazio, è giusto che provi un’esperienza diversa, un’esperienza di crescita”. Il gol che ha segnato la carriera? Quello di Sanchez in Supercoppa. “Ha segnato e pochi istanti dopo è finita la gara. Mi era capitato di vincere altre finali, ma mai all’ultimo istante. Credo che quello di Sanchez nel mio, tra virgolette, modesto palmares, sia stato il gol che ha lasciato il segno più forte. L’operazione di mercato che ricordo con più piacere? Pogba. Lo abbiamo preso a zero e rivenduto allo stesso club (lo United, ndr) per 110 milioni. L’arrivo di Ronaldo alla Juve? È veramente leggenda che ci siano stati dei contrasti su questa operazione o che mi sia opposto”.
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