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Marotta gela tutti: “Abbiamo vinto, ma non abbiamo vinto nulla”. Poi le bordate sul fallimento dell’Inter

Dal monito alla squadra alla dura replica sulle voci di fallimento: Marotta parla chiaro con frasi per nulla banali.
Beppe Marotta ha risposto a diverse domande dei cronisti presenti in occasione dell’evento “Il Foglio a San Siro”; ecco le sue parole. “Noi siamo contenti di essere presenti al momento giusto nelle varie competizioni, questo era ciò a cui miravamo. Poi è chiaro che abbiamo l’obbligo di crederci fino in fondo”. Il presidente ha sottolineato un aspetto già toccato dall’allenatore del Bayern.
L’avviso alla squadra
“Ma ci terrei a dire una cosa in pubblico: abbiamo vinto a Monaco, ma non abbiamo vinto nulla. C’è il ritorno, l’esperienza dice che i risultati possono essere stravolti. Dobbiamo avere la stessa determinazione dell’andata, la vittoria l’abbiamo portata a casa meritatamente con la consapevolezza di vincere. Ci siamo riusciti, ora c’è il ritorno e i favoriti siamo noi, si invertono i ruoli. Dovremo avere la mentalità giusta. Nel frattempo non dimentichiamoci che col Cagliari sarà un appuntamento importante: se non saremo collegati, rischiamo di non essere all’altezza del ruolo. Sulla carta è una gara facile, ma solo sulla carta. Le difficoltà sono tante, stiamo cercando di inculcare ai giocatori il concetto di giocare nella stessa maniera di Monaco anche sabato”.
I prossimi obiettivi sul mercato
“Rispondiamo al concetto della sostenibilità, ci deve accompagnare sempre, diversamente dall’epoca dei presidenti mecenati che miravano prima all’obiettivo sportivo e poi a quello di bilancio. Ora ci sono parametri finanziari da rispettare. Non è vero che chi più spende, più vince. Vince chi ha più competenze”.
La situazione economica dell’Inter: Marotta attacca
“‘Fallite’ è una parolaccia che non esiste. Se ne dicono tante su di noi, ma questo – e lo dico con ironia – fa parte del concetto italiano associato alla cultura dell’invidia. Non abbiamo mai rischiato il fallimento, siamo una società che ha un’esposizione finanziaria, un bond che controlliamo benissimo. Non abbiamo debiti verso i fornitori o banche, altrimenti non ci saremmo potuti iscrivere. Ci sono licenze rigide che impongono il rispetto di determinati parametri. Non abbiamo preso multe o diffide, paghiamo regolarmente il debito verso l’erario. C’è il luogo comune di confondere le difficoltà sopra la nostra testa con la gestione ordinaria dell’Inter”.

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