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L’Inter pende a sinistra, quante occasioni create da quella parte del campo!
Bastoni e Dimarco stanno rispettando le attese riconfermandosi ai livelli della scorsa stagione. Da quella parte si viaggia spediti e Mkhitaryan..
L’ Inter sta confermando una formula vincente sfruttando al meglio le qualità tecniche e tattiche dei suoi difensori, trasformandoli in veri e propri jolly offensivi. Il segreto della rimonta nerazzurra sul Napoli si nasconde proprio qui, in una strategia che fa leva sulla versatilità e la capacità di adattamento dei giocatori, soprattutto a sinistra, dove Dimarco e Bastoni fungono da inattesi ma efficaci registi offensivi.
La trasformazione di Dimarco
Federico Dimarco, il terzino di Porta Romana, è il prototipo del difensore moderno che più che difendere, sembra nato per attaccare. Le sue statistiche sono impressionanti: nessun altro in Europa ha sfornato più cross di lui, raggiungendo un totale di 65 in Serie A, 49 dei quali da azioni di gioco. Con 228 tocchi nella trequarti offensiva e 30 dentro l’area avversaria, Dimarco si rivela un elemento chiave nell’offensiva nerazzurra, sfruttando le sue doti non solo in fase di cross ma anche come vero e proprio attaccante aggiunto.
Bastoni, il primo regista
Alessandro Bastoni, dall’altro lato, incarna perfettamente il ruolo del difensore regista. La sua heatmap rivela un’insolita propensione ad avanzare fino alla trequarti avversaria, dimostrando una notevole abilità nei cross accurati per gli attaccanti. Bastoni si distingue non solo per i cross riusciti, sette, superando qualsiasi altro difensore centrale nella competizione, ma anche per la sua precisione nei passaggi e per un impressionante 0,7 di assist attesi a partita, numeri che ridisegnano completamente il ruolo del difensore centrale nell’ottica del gioco nerazzurro.
Mkhitaryan, l’equilibratore
Nel meccanismo perfettamente oleato dell’Inter, Henrikh Mkhitaryan gioca un ruolo cruciale. Sebbene la sua prestazione non sia stata costante dal principio, nelle ultime partite ha dimostrato la sua importanza come equilibratore tecnico, spesso responsabile dell’ultimo passaggio decisivo. Con 323 palloni toccati, seppur secondo a Calhanoglu in termini numerici, l’armeno si conferma un pilastro per il gioco interista, sottolineando l’importanza della coesione e della varietà tecnica nel meccanismo di gioco della squadra.
In conclusione, l’approccio innovativo dell’Inter, che trasforma i suoi difensori in veri protagonisti della fase offensiva, non solo ha rivoluzionato il modo di intendere i ruoli tradizionali del calcio, ma ha anche fornito alla squadra nuove armi per affrontare gli avversari. La versatilità di Dimarco e Bastoni, unita alla sagace regia di Mkhitaryan, rappresenta una chiave di volta per gli schemi tattici di Inzaghi, che ha saputo creare un’orchestra capace di suonare partiture complesse, dove la difesa si trasforma in attacco e ogni giocatore può essere il prossimo solista.
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