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L’Inter ha tentato invano di ingaggiare Nico Paz dal Real Madrid e dal Como
Le sfide dell’Inter nel tentativo di ingaggiare giovani talenti in un contesto di calciomercato sempre più competitivo e complesso.
L’Inter, sotto la guida di Christian Chivu, continua a esplorare il calciomercato alla ricerca di giovani talenti che possano rinforzare la squadra e garantirle un futuro di successi. L’inverno scorso, la società nerazzurra ha mostrato un forte interesse per Nico Paz, un promettente calciatore di proprietà del Real Madrid, attualmente in prestito al Como. Questa ricerca di nuovi talenti è una chiara dimostrazione della volontà del club di costruire una squadra competitiva a lungo termine.
L’ostacolo rappresentato dal doppio interlocutore e dalle clausole contrattuali
L’Inter ha affrontato una trattativa particolarmente complicata per assicurarsi le prestazioni di Nico Paz. Il Corriere dello Sport riferisce che la dirigenza nerazzurra, con Marotta e Ausilio in prima linea, ha dovuto dialogare con un doppio interlocutore: da un lato il Real Madrid, proprietario del cartellino del giocatore, e dall’altro il Como, che beneficia del suo talento grazie a un prestito. Nonostante gli sforzi diplomatici per convincere l’entourage del giocatore, l’operazione si è rivelata ardua, anche a causa delle forti clausole di recompra che il Real Madrid ha inserito nel contratto di Nico Paz. Queste clausole rendono probabile un suo ritorno ai Blancos nei prossimi mesi, limitando ulteriormente le possibilità dell’Inter di concludere l’affare.
Il ruolo di Javier Zanetti e le sfide economiche dell’operazione
Un ulteriore tentativo di convincere Nico Paz a scegliere l’Inter è stato fatto da Javier Zanetti, che ha cercato di fare leva sul rapporto personale con il padre di Nico, Pablo. Tuttavia, il giovane talento argentino ha deciso di non imporsi, nonostante fosse attratto dall’idea di trasferirsi a Milano. La questione di riconoscenza verso il Real Madrid ha giocato un ruolo cruciale nella sua decisione. Dal punto di vista economico, l’Inter ha riconosciuto che l’operazione avrebbe richiesto risorse significative, rendendola simile a un “Everest da scalare”. Questo episodio evidenzia le difficoltà che i club italiani affrontano nel competere con le grandi potenze europee per l’acquisizione di giovani promesse.
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