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L’Inter ha oltrepassato il limite: Oaktree al lavoro
La nuova proprietà dei nerazzurri non gradisce un primato della squadra e lavora per risolvere la questione.
In un mondo dove il calcio non è solo passione ma anche affari, le squadre della Serie A lottano sul campo ma con grande attenzioni ai bilanci.
La gestione economica diventa quindi un aspetto chiave per il successo, tra monte ingaggi stellari e strategie di mercato mirate. La Gazzetta dello Sport si focalizza su un nuovo diktat di Oaktree, la proprietà del club nerazzurro.
La questione
L’Inter, con importanti rinnovi di contratto, si pone al vertice delle squadre della Serie A per quanto riguarda l’investimento sugli stipendi dei giocatori. Lo scorso anno, il monte ingaggi lordo era di 117 milioni di euro, una cifra già imponente che però è salita con l’ultima sessione di mercato. Con l’acquisizione a parametro zero di giocatori come Zielinski e Taremi, e i rinnovi contrattuali di pezzi da novanta della squadra – tra cui spiccano i nomi di Lautaro Martinez, Denzel Dumfries, Federico Dimarco, Nicolò Barella e Yann Bisseck – il monte stipendi nerazzurro ha raggiunto la cifra record di 143 milioni di euro. Un aumento che, secondo quanto riportato, non è passato inosservato agli occhi di Oaktree, il fondo di investimento proprietario della società.
Le altre
La Juventus la segue con un impegno economico per gli ingaggi di 110 milioni di euro, il Milan non è molto lontano con 104 milioni, seguiti dal Napoli a 83 milioni, l’Atalanta a 70, la Lazio a 68, fino alla Fiorentina che chiude questo ranking con 63 milioni di euro destinati agli stipendi dei giocatori.
Le mosse di Oaktree
Di fronte all’enorme esborso in termini di ingaggi, sembra che l’Inter, sotto la guida della sua proprietà, stia meditando un cambio di rotta che coinvolgerebbe una maggior cautela negli investimenti futuri, specialmente per quello che riguarda gli stipendi. La strategia proposta prevede una riduzione delle spese più onerose, magari rinunciando ad alcuni ingaggi di peso, a favore di un maggiore focus sull’acquisto di giovani talenti.
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