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L’ex portiere esplode in diretta: parole durissime su Inzaghi e Conte… ma il vero bersaglio è un altro?

Durante un’intervista accesa, Viviano difende Inzaghi con toni taglienti e insinua un’accusa sorprendente: c’entra il Napoli, ma non solo.
Nel corso del suo intervento ai microfoni di TVPlay, Emiliano Viviano ha risposto con fermezza alle critiche rivolte a Simone Inzaghi dopo il pareggio dell’Inter contro la Lazio; una in particolare ha destato molto scalpore in generale. L’ex portiere ha definito ingiustificati gli attacchi all’allenatore nerazzurro, sottolineando il rendimento complessivo delle ultime stagioni. Secondo Viviano, chi mette in discussione Inzaghi lo fa ignorando i risultati raggiunti in condizioni complesse: “Ci vuole coraggio a criticare un allenatore che con 100 milioni di plusvalenze l’anno fa 2 finali di Champions in tre anni, bisogna essere veramente stupidi”, ha dichiarato senza giri di parole.
Una provocazione che coinvolge anche Conte
Viviano non si è fermato al tecnico dell’Inter. Nel suo ragionamento ha tirato in ballo anche Antonio Conte, attualmente sulla panchina del Napoli. Secondo l’ex portiere, se oggi i giudizi si basassero solo sui risultati, bisognerebbe prendere di mira anche altri allenatori. “Se oggi Inzaghi vince, avremmo dovuto criticare Conte”, ha affermato, sottolineando un metro di valutazione che a suo avviso risulta incoerente. Il Napoli ha sì chiuso lo scorso campionato in decima posizione, ma ha anche speso 100 milioni per diversi acquisti tra cui McTominay, Neres, Buongiorno e Lukaku.
L’accusa finale è tagliente: “I danni veri li ha fatti il Napoli”
“I danni veri in questo finale di campionato li ha fatti il Napoli”. Una frase sorprendente. Pur riconoscendo il valore della rosa e le risorse impiegate, l’ex portiere suggerisce che l’attenzione mediatica sarebbe dovuta convergere proprio lì, anziché colpire chi ha portato l’Inter a giocarsi due finali europee in tre stagioni. Infine, con un tono spiazzante, ha concluso: “Non lo dico perché mi piace Inzaghi, ma perché è un fatto. Fosse Conte, direi la stessa cosa”.
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