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L’ex Inter tira bordate contro il tecnico nerazzurro nonostante la finale di Champions

L’ex centravanti nerazzurro parla da protagonista del passato e osservatore del presente: parole nette sul tecnico e sui volti dell’attacco.
Roberto Boninsegna ha ricevuto il premio Rosa Camuna, la più alta onorificenza della Regione Lombardia, per una carriera che ha lasciato il segno nella storia del calcio italiano. La cerimonia si è svolta a Palazzo Lombardia, in un clima di celebrazione e riconoscenza per uno degli attaccanti più rappresentativi del panorama nerazzurro. Con 171 gol in Serie A, tre titoli di capocannoniere e un ruolo da protagonista anche in Nazionale, Boninsegna resta un punto di riferimento per gli appassionati del calcio di una certa epoca. Durante l’incontro con i giornalisti, l’ex centravanti ha toccato tanti temi, non poteva mancare un riferimento al rebus sul futuro di Inzaghi.
Osservazioni sull’attacco dell’Inter
Ma andiamo con ordina, Boninsegna ha spiegato di non rivedersi in nessuno dei calciatori in attività, nemmeno in Lautaro Martinez o Marcus Thuram. “Ha sottolineato di essere stato una punta centrale di profondità, abituata a finalizzare l’azione e a dare peso all’attacco. “Io ero una punta di riferimento, una punta di profondità e finalizzavo il gioco della squadra”; ha detto. Secondo lui, oggi esistono ottimi giocatori, ma le caratteristiche sono diverse: “Io ho vinto tre volte la classifica marcatori, facevo 22 o 24 gol in 30 partite. Ora le giornate sono di più, ma non vedo uno che mi assomigli”, ha dichiarato con convinzione.
Parole dure su Inzaghi e il futuro
Il passaggio più netto del suo intervento è arrivato quando gli è stato chiesto un giudizio sull’attuale tecnico dell’Inter. Boninsegna ha espresso perplessità sul futuro di Simone Inzaghi, sottolineando che, a suo avviso, potrebbe anche essere arrivato il momento di cambiare. “Non so se rimarrà, ha delle richieste e per come si è comportato quest’anno forse è meglio che vada altrove”, ha dichiarato. Ha poi ricordato due episodi chiave che, secondo lui, hanno compromesso la corsa scudetto in passato: “Ha fatto vincere uno scudetto al Milan e uno al Napoli. All’88’ contro la Lazio avevamo praticamente vinto il campionato, poi è arrivato il pareggio”. Sul presente, invece, si è limitato a un auspicio per la finale di Champions League contro il PSG: “Sarà difficile, ma lo sarà anche per loro. Il cuore è nerazzurro, spero che vinca l’Inter”.
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