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L’ex Inter fa discutere “In Italia c’era mafia, segnai un goal che non dovevo fare”
L’ex centrocampista cileno Luis Jimenez rivela dettagli clamorosi della sua esperienza col calcio italiano.
Luis Jimenez è tornato sui suoi primi anni in Italia nel corso di un’intervista rilasciata al canale YouTube Vamo A Calmarno. “Giocavo nella Ternana. Una volta entrai, segnai, e il portiere della mia squadra – della mia! – mi voleva uccidere. Eravamo d’accordo per pareggiare, io segnai e quindi gli altri avrebbero dovuto segnare un gol. Io però non lo sapevo, erano le mie prime partite in Italia. Volevo mangiarmi il campo e me lo dissero solo dopo“.
In nerazzurro
Il Mago, così era soprannominato, è stato di proprietà dell’Inter dal 2007 al 2009 riuscendo a giocare 21 presenze e segnando 3 goal. I suoi racconti risalgono a quando militava nella Ternana, ovvero dal 2002 al 2007.
Il secondo episodio
“In un’altra partita eravamo primi in B con la Ternana, affrontammo l’Atalanta che era seconda. A Bergamo era una festa, vista l’amicizia tra le due tifoserie. Ricordo che presi palla e mi conquistai un rigore. I miei compagni, gli avversari, tutti allo stadio iniziarono a gridarmi contro. Ricordo anche che quando il mio compagno trasformò il rigore, anziché esultare, si mise le mani sul volto. Avevo preso un duro colpo in occasione del fallo da rigore e, mentre uscivo dal campo, il dottore mi disse che la partita era sistemata, di non entrare più in area di rigore“.
L’ammissione
“In Cile qualcosa del genere non mi è mai successo. In Italia alla fine molte partite erano sistemate, c’era molta mafia… Oggi meno, perché tante persone, ex calciatori e dirigenti sono stati puniti e non possono più lavorare nel calcio. È stato veramente pesante per me che ero agli inizi e volevo arrivare al top del calcio italiano.”
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