Notizie
L’ex 10 dell’Inter crede nella rivincita e punta su un giocatore in particolare

Wesley Sneijder racconta le sue sensazioni alla vigilia della finale tra Inter e PSG, con uno sguardo al passato e un messaggio sul presente.
Wesley Sneijder non ha dubbi: questa finale sarà speciale. L’ex numero 10 dell’Inter del Triplete ha scelto Monaco per vivere da vicino la sfida tra i nerazzurri e il Paris Saint-Germain. In un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Sneijder ha condiviso emozioni, ricordi e riflessioni sul momento attuale del club. “Sarò nell’unico posto in cui bisogna stare, se ami il calcio e ami l’Inter”, ha detto, ricordando anche la sua presenza a Istanbul due anni fa. Ma, secondo lui, oggi la squadra è diversa: ha più esperienza, più forza mentale. L’olandese ha poi riflettuto sul futuro dell’attuale guida tecnica, in dubbio sulla permanenza come accadde nel 2010.
L’eredità del passato e l’incognita Inzaghi
Alla domanda su eventuali parallelismi tra José Mourinho e Simone Inzaghi oggi, Sneijder è stato chiaro: “Non credo sia una situazione uguale a quella di José nel 2010, non mi immagino la stessa decisione. Spero che resti ancora perché il ciclo non è finito, ma bisogna rispettare comunque le scelte individuali“. L’ex nerazzurro ha anche sottolineato come ogni epoca porti con sé differenze strutturali, pur riconoscendo alcuni tratti comuni tra la sua Inter e quella di oggi: “Abbiamo entrambe un gran centravanti argentino e sappiamo sacrificarci l’uno per l’altro, poi sono squadre costruite diversamente. Anzi, sono epoche diverse. Certo, anche questa Inter ha dovuto fare un’impresa col Barça: se sei stato in grado di sopravvivere in quella notte, puoi fare tutto“.
Un nome in particolare tra i protagonisti
Infine Sneijder ha voluto puntare i riflettori su un giocatore preciso. Non Lautaro o Barella, ma il suo connazionale Denzel Dumfries. L’ex Inter ha parlato dell’esterno olandese come di uno dei fattori decisivi per la finale. “È un grandissimo”, ha detto. Sneijder ha spiegato quanto sia stato importante in stagione e quanto l’assenza di Dumfries abbia pesato nei momenti chiave. Lo considera tra i migliori d’Europa nel suo ruolo e crede che il duello con Hakimi possa incidere più di quanto si pensi. Un’investitura forte, carica di fiducia, che arriva da chi conosce bene la pressione delle grandi notti. Per Sneijder, tutto passerà da lì: dalle fasce, dal centrocampo, ma soprattutto dalla voglia di riscatto di chi ha già perso una finale.
Riproduzione riservata © - NI
