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Le tante ombre che stanno passando sotto silenzio riguardo il Mondiale per Club

Tutti parlano del torneo Fifa come di un grande evento, ma qualcuno insinua il dubbio: la verità dietro le quinte non sarebbe quella che ci stanno raccontando.
Il conto alla rovescia è partito: tra meno di un mese inizierà la prima storica edizione del nuovo Mondiale per Club targato Fifa. Il torneo, voluto fortemente dal presidente Gianni Infantino, si svolgerà negli Stati Uniti tra il 14 giugno e il 13 luglio. L’Italia sarà protagonista con due rappresentanti d’eccezione: l’Inter e la Juventus. I nerazzurri soprattutto stanno pianificando il loro mercato in funzione di questa competizione. Nonostante la partecipazione di club prestigiosi da tutto il mondo, l’evento sembra non aver ancora acceso davvero l’interesse del grande pubblico. L’attesa rimane fredda, almeno stando alle reazioni in ambito mediatico e al coinvolgimento dei tifosi.
Flop biglietti, crollano anche i prezzi
Si dovrebbe respirare aria di festa globale, ma le notizie che filtrano sul fronte organizzativo fanno sollevare più di un sopracciglio. Paolo Ziliani, con un lungo post pubblicato online, ha espresso una posizione durissima contro l’evento, sottolineando come la vendita dei biglietti stia registrando numeri deludenti. La Fifa, secondo il giornalista, avrebbe già varato un taglio drastico ai prezzi pur di riempire gli spalti. Per alcune delle gare più attese, i tagliandi sarebbero passati da oltre 100 dollari a 30. Una misura estrema, pensata per evitare lo scenario più temuto: quello di stadi semivuoti anche quando in campo scenderanno le formazioni più blasonate.
Dubbi forti sulla competizione voluta da Infantino
Ziliani non si ferma al dato economico. La sua critica tocca anche aspetti più profondi, con interrogativi sulla reale utilità del torneo. A suo dire, il Mondiale per Club rischia di influire negativamente sulla prossima stagione, compromettendo la preparazione dei club coinvolti. La denuncia più pesante riguarda però il trattamento dell’informazione. I media, accusa il giornalista, starebbero occultando il flop per non incrinare l’immagine di un progetto che, almeno sulla carta, prometteva numeri molto diversi. Il “montepremi monstre” da 930 milioni di euro sbandierato inizialmente sarebbe ben distante da quanto prospettato da Infantino due anni fa. All’epoca si parlava addirittura di superare i ricavi della Champions League, oggi, invece, si teme che la cifra si attesti solo ad un terzo.
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