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L’annuncio scuote la vigilia: ora l’Inter ha un nuovo pericolo da temere

Un nome inaspettato compare tra i convocati alla vigilia di Inter-Bayern: una decisione che può stravolgere tutto e lascia aperti scenari imprevedibili.
Il Bayern Monaco si presenta al Meazza con una notizia che nessuno si aspettava. Secondo quanto riferito da Sky Sport, Manuel Neuer è stato inserito nella lista dei convocati per il ritorno dei quarti di finale contro l’Inter. Un rientro che agita le acque a poche ore da una delle partite più delicate della stagione per i bavaresi e per i nerazzurri. Dopo settimane di incertezza, il numero uno tedesco risulta abile e arruolato. Un altro dubbio dunque che accompagna la sfida: le scelte di Inzaghi sembrano delineate ma c’è spazio per eventuali sorprese.
Tanti assenti, ma due recuperi importanti
Nonostante il ritorno del capitano, la situazione in casa Bayern resta complicata. Kompany dovrà fare a meno di pedine fondamentali come Upamecano, Davies, Ito e Musiala. Tutti fuori dai convocati, con assenze che toccano difesa, fascia sinistra e parte offensiva del centrocampo. Una mezza boccata d’ossigeno arriva dai recuperi di Pavlovic e Coman, già tornati a disposizione nella sfida di Bundesliga contro il Borussia Dortmund. La sensazione è che Coman possa partire dal primo minuto per sfruttare la sua velocità contro la linea difensiva dell’Inter. Pavlovic invece potrebbe entrare a gara in corso per dare equilibrio in mezzo al campo. La scelta più attesa, però, resta quella tra i pali. Neuer ha esperienza, personalità e un carisma che potrebbe influenzare l’intera squadra. Ma è davvero pronto per una gara così?
L’enigma del portiere: Neuer o Urbig?
Kompany non ha ancora sciolto le riserve sul portiere titolare. Da una parte c’è Urbig, giovane e inesperto, ma reduce da una prestazione attenta all’andata. Dall’altra Neuer, leggenda del Bayern, reduce da un lungo stop, ma tornato disponibile al momento più critico. La decisione non è semplice: schierare Neuer significherebbe puntare tutto sulla sua leadership, anche a costo di rischiare un’incertezza fisica. Confermare Urbig, invece, sarebbe un segnale di continuità, ma potrebbe mancare quell’impatto psicologico che solo un campione del suo calibro può garantire.

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