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L’analisi che nessuno ha il coraggio di fare sulla stagione dell’Inter di Inzaghi

Una riflessione a tutto campo, tra infortuni, scelte discutibili e un numero sorprendente: come giudicare la stagione dell’Inter?
Con la Serie A che si avvicina al traguardo, il tema centrale resta uno: chi vincerà lo scudetto? Riccardo Trevisani, ospite a Pressing, ha analizzato la situazione in vetta senza giri di parole. Mancano due partite, ma il contesto appare più complesso di quanto si pensasse fino a poche settimane fa. L’Inter si trova a inseguire con un punto in meno, un calendario più difficile rispetto a chi è davanti, un Lautaro Martinez fermo per stiramento e una finale europea alle porte. Secondo Trevisani, perfino le quote dei bookmaker offrono un’indicazione chiara: l’Inter non viene vista come favorita. Il campionato, tra l’altro, può decidersi con uno spareggio anche se in tal caso rischierebbe di succedere il caos più totale.
Le scelte tecniche e la gestione della pressione
Trevisani ha anche parlato del modo in cui le squadre stanno affrontando questa fase decisiva. Secondo lui, un po’ di tensione si è vista nelle ultime uscite, soprattutto da parte del Napoli. Ha criticato alcune decisioni di Conte, ricordando come certe sostituzioni possano cambiare il corso di una gara. Infine, ha fatto una riflessione su quanto cambia lo stato d’animo a seconda della posizione in classifica: chi insegue può giocare con più leggerezza, chi viene inseguito rischia di restare bloccato dalla tensione.
Un dato clamoroso cambia la prospettiva su Inzaghi
Nel finale, Trevisani ha messo sul tavolo un ragionamento che rischia di spaccare in due l’opinione pubblica. Ha invitato tutti a fermarsi un attimo e prendere una posizione definitiva: questa stagione dell’Inter è positiva o no? Perché non si può cambiare idea ogni settimana in base a un episodio. Ha poi snocciolato un dato pesante: due anni fa l’Inter chiuse a 70 punti con 12 sconfitte. Oggi è a quota 77 con due gare ancora da giocare, avendo molte più partite giocate e sei volte gli infortuni di due stagioni fa: “quello è un campionato che non va bene, non questo che puoi chiudere a 83“, il suo giudizio finale.

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