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La profezia che si autoavvera
Dopo tante parole, alla fine è successo: l’Inter non ha battuto il Torino e lo scudetto ora è nelle mani del Milan.
Avete presente la profezia che si autoavvera? Per chi non la conoscesse, ecco una breve definizione presa da Wikipedia: “In sociologia una profezia che si autoadempie o che si autoavvera è una previsione che si realizza per il solo fatto di essere stata espressa. Predizione ed evento sono in un rapporto circolare, secondo il quale la predizione genera l’evento e l’evento verifica la predizione“.
Prima ancora delle scellerate mosse di Simone Inzaghi, ci avevano pensato migliaia di tifosi a caricare di ansie e preoccupazioni questa partita. Più che Torino-Inter, sentendo le vibrazioni della vigilia, sembrava di assistere a un lungo avvicinamento a una finale di Champions League. Quando si parla di Inter a mancare è spesso l’equilibrio e alla fine è successo: i nerazzurri non hanno battuto il Torino. Un punto deludente ma quasi da festeggiare per come si era messa la gara: dall’episodio di Belotti fino a una prestazione fatta di lanci lunghi. Dalla panchina la ricerca dell’ispirazione attraverso improvvisazione e disperazione.
Inzaghi sembra aver perso il controllo della macchina. Il problema è che ora si naviga dentro la depressione. Da primi in classifica, belli nel gioco e nei risultati, a terzi con il fiato della Juventus sul collo è davvero un attimo. Le colpe sono di tutti, anche “nostre”. Ai giocatori, che usano i social, questo “scarso ottimismo” è arrivato. La squadra si riscopre fragile e in balia degli eventi. E pensare che solo qualche giorno fa abbiamo giocato alla pari, su un campo difficilissimo, contro il Liverpool. Un consiglio per il bene dell’Inter? Il silenzio. Ne parleremo oggi pomeriggio, a partire dalle ore 17:20 su Radio Nerazzurra. Sarò ospite della trasmissione Il Cielo e la Notte, condotta da Gabriele Borzillo e Sergio Sironi. Non mancate!
di Riccardo Amato
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