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La nuova Italia passa dagli stadi: i numeri fanno paura
Idee, riforme e una nuova visione. Solo così potremo cambiare una mentalità che ci allontana dal calcio delle grandi d’Europa.
Il disastro dell’Italia fuori dal Mondiale in Qatar non ha radici soltanto di natura tecnica. In Italia siamo rimasti agli anni ’90 e poco (o niente) si è fatto per migliorare la qualità dell’intrattenimento. Gli stadi sono vecchi o fatiscenti, con pochi club che possono permettersi di godere dei benefici di un impianto all’avanguardia.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, la vita attorno a questi impianti durante la settimana ci fa perdere milioni di euro e di opportunità. “Le società della Serie A, secondo una elaborazione su dati Deloitte, guadagnano sensibilmente meno nei giorni delle partite rispetto ai club dei campionati esteri: la media su due anni per ricavi medi per posto disponibile è 634 euro, contro i 1380 della Liga, i 1306 della Premier League e i 945 della Bundesliga. Un deficit che si può attribuire alla qualità degli stadi italiani, per la maggior parte vecchi e non dotati di comodità”. Un impatto diretto sui conti dei club, che non fa che acuire il divario con le big inglesi e spagnole.
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