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La maledizione delle sostituzioni di Inzaghi
L’opinionista Matteo Marani sottolinea quanto tardivi siano stati i cambi di Inzaghi: chi è entrato stava riuscendo a raddrizzare una gara storta.
Negli studi di Sky Sport inevitabilmente si finisce a parlare del derby di ieri, Matteo Marani commenta così quanto visto ieri. “Esattamente come nel derby di 7 mesi fa, il Milan va sotto con l’Inter prima di ribaltare. È il Diavolo che vince grazie alla sua maggiore convinzione, ricetta magica valsa un tricolore. Non è la rosa più forte, come si ripete dappertutto scaricando il pronostico sull’Inter, eppure nessuno ha un gruppo così solido, una determinazione paragonabile, uno spirito di servizio altrettanto sviluppato dei giocatori di Pioli. L’Inter ha vissuto sulla qualità dei suoi interpreti”.
“L’abilità di Correa e Lautaro in occasione dell’1-0, qualche cross ben messo dalla fascia. Ma tanti, troppi sono stati gli errori. La difesa, giunta all’ottavo gol incassato in cinque partite, si è fatta bucare ogni volta, pure per colpa degli sbagli del centrocampo in uscita. L’Inter è migliorata con l’ingresso di Dzeko, Dimarco e Mkhitaryan a metà ripresa. Troppo tardi. È un po’ la maledizione dei cambi che perseguita Simone Inzaghi. O non li fa o, quando li fa, risultano tardivi. Visto con il senno di poi, perché non mettere il bosniaco prima? Ma sono domande che hanno una risposta migliore da casa. Resta invece un dato sul quale alla Pinetina dovranno riflettere: le due partite più importanti sin qui si sono chiuse con due sconfitte contro Lazio e Milan, per un totale di 6 gol incassati. Sì, si poteva pure pareggiare, ma rimane il problema“.
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