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La Juventus ha il costo della rosa più alto in Serie A, seguita dal Napoli
Analisi dettagliata dei costi delle rose delle squadre di Serie A: Juventus e Napoli guidano la classifica mentre Inter e Milan inseguono.
L’analisi finanziaria condotta da Calcio e Finanza offre un quadro chiaro dei costi delle rose delle principali squadre di Serie A, basandosi sui bilanci chiusi al 30 giugno 2025. La Juventus continua a dominare la scena, seguita da Napoli, mentre Inter e Milan cercano di tenere il passo. Questo studio considera vari aspetti, inclusi i giocatori di proprietà e quelli arrivati in prestito, senza dimenticare i calciatori ceduti a titolo temporaneo. Queste componenti permettono di comprendere meglio le dinamiche economiche che si celano dietro i grandi club italiani.
Juventus in testa, Napoli insegue: il quadro finanziario del calcio italiano
Secondo i dati riportati, la Juventus mantiene il primato come squadra con la rosa più costosa, con il Napoli che si avvicina sempre più alla vetta. Il sistema di ammortamento dei partenopei, che prevede costi iniziali elevati seguiti da un calo negli anni successivi, ha influito significativamente sul loro bilancio. Questo approccio ha portato il Napoli a superare i 200 milioni di euro nei costi della rosa, se non si considerano gli ammortamenti. Un’importante considerazione è che, nonostante le spese sostenute, il club partenopeo riesce a mantenere una posizione di rilievo nella classifica dei costi.
Inter e Milan: strategie differenti per gestire costi e investimenti
Il podio è completato dall’Inter, con costi che raggiungono i 196 milioni di euro, superando il Milan di pochi milioni. Sotto la guida di Christian Chivu, l’Inter si distingue per il monte ingaggi più alto, pari a 141 milioni di euro, superando la Juventus di quasi 20 milioni. Questa situazione nasce dalla scelta del club di puntare su calciatori a parametro zero, offrendo loro stipendi elevati. Al contrario, il Milan ha adottato una politica più cauta, investendo sui cartellini dei giocatori più che sugli stipendi, risultando in un equilibrio tra ammortamenti e stipendi. Tale strategia ha permesso ai rossoneri di mantenere una gestione economica più stabile, puntando su investimenti mirati nel mercato dei trasferimenti.
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