Calciomercato
Inzaghi valuta l’addio: ancora non tramontata l’ipotesi Juve

Dopo la notte di Monaco, in casa Inter si apre il tempo delle decisioni: tecnico e dirigenza si preparano a un confronto cruciale per il futuro.
Il giorno dopo la pesante sconfitta contro il Paris Saint-Germain, il clima in casa Inter resta carico di interrogativi. La finale di Champions League persa nettamente ha lasciato scorie non solo tra i tifosi e tra chi è chiamato a prendere decisioni fondamentali: nelle ultime ore è scoppiato un caso riguardante un giocatore in particolare. All’interno dello spogliatoio si avverte la sensazione che un ciclo sia arrivato al capolinea. La squadra ha fatto ritorno a Milano con volti tesi e poche parole. Il confronto tra allenatore e società, previsto tra domani e dopodomani, ora diventa inevitabile.
Inter, rifondazione dopo la disfatta
Secondo La Repubblica, è il momento della ricostruzione. La rosa andrà svecchiata in più reparti e le prime indicazioni parlano di un possibile doppio addio in difesa: uno tra Acerbi e De Vrij potrebbe salutare dopo il Mondiale per Club negli Stati Uniti. I saluti sembrano certi per Mkhitaryan, Darmian, Correa e Arnautovic, con l’Inter intenzionata a liberare spazio salariale e aprire a nuovi innesti. In discussione anche il rinnovo di Inzaghi, che attende segnali chiari sul piano tecnico. Il summit con Marotta chiarirà se le condizioni per proseguire insieme esistono ancora.
Dall’Al Hilal alla Juve: idea Inzaghi
Il futuro del tecnico piacentino resta al centro del dibattito. Nelle ultime ore si sono intensificate le voci su un possibile approdo all’Al Hilal, convinto di poterlo portare in Arabia in vista del Mondiale per Club. Ma non è l’unica destinazione ipotizzata. Secondo il quotidiano romano, alcune panchine italiane ancora libere – tra cui quella della Juventus – osservano con attenzione. “È solo fantacalcio pensare a una tentazione torinese per Inzaghi? Chissà”, si legge nell’analisi. Tutto ruoterà attorno all’esito dell’incontro con la dirigenza nerazzurra: senza garanzie su mercato e ambizioni, la separazione non è più un’ipotesi remota.
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